Juventus, Igor Tudor (IMAGO)
Le parole dell’allenatore della Juventus Igor Tudor prima della gara contro il Venezia, l’ultima di questa Serie A
La Juventus di Tudor si prepara ad affrontare l’ultima gara del proprio campionato di Serie A.
Domenica 26 maggio alle 20:45, i bianconeri affronteranno la trasferta contro il Venezia di Di Francesco.
Una gara molto insidiosa, visto che la formazione di casa ha necessariamente bisogno di punti per cercare di salvarsi. Dall’altro lato, con una vittoria la Juventus si assicurerebbe di giocare in Champions League la prossima stagione.
Della gara e del futuro ha parlato Igor Tudor in conferenza stampa alla vigilia dell’ultima gara di campionato.
L’allenatore della Juventus ha detto sulla gara: “Voglio partire facendo i complimenti al Napoli. In campinato vince sempre la squadra che lo merita di più. Domani serviranno testa e cuore, sudando fino alla fine e concentrandosi sul campo. Il quarto posto sarebbe il nostro valore? Non mi piacciono i calcoli, mi concentro sul lavoro. Tutto il resto è conseguenza. Il potenziale per me è più grande di quello che si vede ora. Meriti miei? Non parlo di me, vogliamo solo finire quanto iniziato. A oggi sono felice del lavoro svolto ma manca l’ultimo step, ho tante emozioni dentro di me”.
Per poi aggiungere su alcuni singoli e sugli indisponibili: “Veiga e McKennie hanno avuto problemi ma si sono allenati con noi. Anche Koop. Gatti sta meglio, sono tornati gli squalificati e gli altri sono a disposizione. I ragazzi stanno bene, li ho visti meglio dal punto di vista della maturità e di controllare la gara da grande squadra. Sto vedendo crescita dall’inzio. Senso di responsabilità? Non so di cosa si parla fuori, dal primo giorno provo a educare i giocatori e la gente che lavora qui con i valori cui credo. Poi ognuno ha la propria responsabilità che deve essere gente brava nel proprio lavoro. Su questo non posso dire niente, mi sto trovando bene”.
Sulle energie mentali per una partita decisiva, Tudor ha detto: “Da quando sono arrivato io sono state tutte fondamentali. Non ho visto queste partite sbagliate quando si doveva perché bisognava fare sempre bene. Io ho fiducia nella squadra e vedo che i ragazzi vogliono prendere quello che è loro. Pensiamo solo alla partita, il resto non conta nulla”.
Per poi concludere con: “Qualità c’è ma anche quantità, altrimenti non vinci contro nessuno. La qualità decide, perché i giocatori decidono con passaggi, corsa, tiro, ecc. Ma devi avere anche equilibrio senza mettere solo giocatori che corrono, bisogna trovare un mix. Da quando sono arrivato non ho mai avuto tutti al completo, perché la costruzione della squadra va anche dalla continuità”.
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