Igor Tudor, Juventus (Imago)
Le parole di Igor Tudor, allenatore della Juventus, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Milan
Dopo 4 pareggi consecutivi, la Juventus ha bisogno di tornare a vincere. I bianconeri, che erano partiti molto bene in Serie A, hanno rallentato nell’ultimo periodo e sono ora chiamati a una svolta se non vogliono perdere terreno rispetto alle dirette concorrenti per la Champions League.
Dopo il beffardo pareggio contro il Villarreal, arrivato per un gol subito nei minuti di recupero, Locatelli e compagni puntano a ritrovare i tre punti in campionato nella sfida di domani contro il Milan, che coincide con il ritorno allo Stadium di Massimiliano Allegri.
Allegri che è stato sostituito prima da Thiago Motta e poi Igor Tudor, attuale allenatore bianconero. Il croato. alla vigilia del match, ha parlato in conferenza stampa.
Prima di tutto, Tudor ha parlato del momento: “Certo manca la vittoria. Io voglio sempre analizzare la prestazione e abbiamo fatto 2 grandi gare per Atalanta e Villarreal, meritavamo di vincere. In queste due partite ho visto la squadra in crescita“.
Sull’identità della Juve: “Noi non possiamo avere più identità di questa, perché sono sei mesi che giochiamo così. Il Milan ha la sua identità. In certe occasioni ci manca quella personalità di voler risolvere i problemi”. Cosa mi ha colpito? “Io ho visto una squadra che pedala, che ha voglia. A volte arrivano giudizi troppo facili e con poca onesta calcistica. Io devo essere obiettivo e lucido“.
“Cosa voglio vedere? A me interessa tutto, perché a volte si vince anche il cuore e con la voglia. Io voglio vedere tutto in allenamento e in partita. Poi alcune volte lo vedo e altre no, ma voglio lavorare forte“. Pressione? “A me di questi numeri interessa zero. Io ho visto molto bene la squadra in queste ultime due partite. La squadra sta facendo quello che alleniamo“.
Sulla concretezza: “Esser poco concreti può esser anche una cosa positiva, perché creiamo molto. Io vorrei vedere i quinti fare 2/3 gol e i mediani fare assist. Io provo a lavorare forte con la squadra e con il lavoro individuale“. Sulle rotazioni in attacco: “Io lavoro con loro a livello psicologico con i ragazzi. Poi le scelte dipendono dalla partita“.
Chiosa finale su Modric: “Ho giocato con lui anche in nazionale. Modric ha fatto la storia del nostro popolo e nessuno sarà mai così. Lui ha 40 anni gioca ad altissimi livelli e sono orgoglioso di lui. Speriamo che domani faccia caga*e (ride, ndr)”.
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