Juventus, Allianz Stadium (IMAGO)
La nostra intervista all’esperto Marco Bellinazzo sul procedimento UEFA aperto sulla Juventus per Fair Play Finanziario
Nel giorno dell’annuncio del nuovo CdA e dell’ufficialità dell’imminente addio dell’AD Maurizio Scanavino, la Juventus ha reso anche noto un procedimento aperto dalla UEFA relativo al possibile sforamento dei criteri del Fair Play Finanziario nel triennio 2023-2025.
A spiegare la situazione ci ha pensato – ai microfoni di Gianlucadimarzio.com – Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore ed esperto di economia del mondo del calcio:
“Nel nuovo Fair Play Finanziario, che la UEFA ha varato e che è entrato formalmente in vigore nel 2025, ci sono due regole fondamentali che i club devono rispettare. La Juventus è conforme per quanto riguarda le cosiddette ‘squad cost rules’. Il problema nasce – prosegue Bellinazzo – col secondo pilastro, che riguarda le perdite. Questa regola dice che nel triennio non bisogna perdere più di 60 milioni“.
Pur avendo sforato questo limite, non c’è da allarmarsi, perché i bianconeri hanno risentito della stagione 2023/24, in cui non hanno partecipato alle competizioni europee: “Era una notizia attesa e prevedibile, non avrà nessun impatto sull’imminente assemblea degli azionisti. Inoltre, il club sta riducendo le perdite“.
La regola sulle perdite, quindi, è quella che ha portato all’apertura del procedimento: “La norma prevede una serie di costi non presi in considerazione, come quelli delle giovanili o all’ambito della squadra femminile. Quindi non basta prendere il rosso di bilancio, ma bisogna togliere quella serie di costi considerati virtuosi dalla UEFA. Viene considerato il risultato prima delle imposte, in modo che i regimi fiscali dei diversi Paesi europei non incidano sul calcolo delle perdite“.
Come detto, il club bianconero è invece in linea per quanto riguarda le “squad cost rules”, relative ai costi della rosa: “Si considerano gli ingaggi lordi, gli ammortamenti e costi legati a intemediari e agenti, quindi di calciomercato. L’insieme di questi costi non deve superare il 70% dei ricavi totali del club sull’anno solare. La Juve da questo punto di vista è conforme alle regole del Fair Play Finanziario e grazie a questa conformità è rientrata anche nei paletti concordati con la UEFA attraverso il settlement agreement nell’agosto 2022, che per la Juve si è quindi chiuso con quest’annata“.
Nessun allarme, quindi, per la Juventus, per cui ha avuto enorme peso nelle perdite la stagione 2023/24, quella senza coppe europee: “La Juve va ampiamente oltre al limite dei 60 milioni, perché si porta dietro la perdita del bilancio del 2024 da 195 milioni, dovuto al fatto che, in seguito alle vicende del processo sulle plusvalenze e sulla manovra stipendi, è stata estromessa dalle coppe europee e quindi non ha avuto i ricavi che erano previsti. Quest’anno la perdita è stata di una cinquantina di milioni, ma sommandola ai 195 dell’anno scorso, oltre a quelli dell’anno precedente, è evidente che si va ben oltre“.
E quindi cosa succede ora? Nella primavera del 2026 arriverà l’esito del procedimento, col club che arriva in ripresa a quel momento: “La Juve aveva già messo tutto in preventivo, poi ha anche fatto mercato per rinforzare la rosa e quindi ha accettato il rischio. Nella primavera dell’anno prossimo la UEFA terrà conto sì dello sforamento, ma anche del trend di gestione del club. Se il club sta riducendo le perdite e si sta rimettendo in equilibrio, come nel caso della Juve, sono legittime le aspettative di avere una sanzione limitata. La Juve potrà portare, a conferma di un trend di risanamento, anche i conti parziali che saranno chiusi nei prossimi mesi. Potrebbe quindi arrivare solo un’ammenda o un’ammenda comminata con la limitazione dei giocatori tesserabili nelle competizioni europee”.
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