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Un gol da Scudetto: Kean è esplosivo, i numeri sono con lui

In autunno (era il 20 ottobre), quando arrivò il momento di giocare contro la Juventus allo Stadium, si parlava solo di lui: Piatek. Ma con il suo Genoa che era riuscito nell’impresa, perché ormai si può considerare tale, di fermare la squadra di Allegri, aveva comunque interrotto la striscia consecutiva di gol dall’inizio del campionato. Ora, sulla bocca di tutti, c’è il nome di un altro nuovo che avanza, quel Moise Kean che ha messo in ombra proprio il suo avversario. E proprio nella partita forse più difficile per lui.

I fattori erano tanti, tutti conosciuti. Kean doveva prima di tutto allontanare quelle voci che lo hanno reso protagonista in settimana: le polemiche per i cori di Cagliari e l’esultanza troppo provocatoria, ma anche le parole di Allegri che su di lui continuava a predicare calma. Poi, c’era da affrontare il Milan che per l’attaccante ha un significato particolare: lo tifava da piccolo, lo ha cercato in inverno quando stava per vendere Higuain.

Ma c’erano soprattutto da trovare conferme su se stesso. E adesso, forse, di Kean non si può più fare tanto a meno. Parliamo di gol su tre livelli. Con la maglia della Juventus, in generale: uno ogni 53’. In Serie A: uno ogni 47’. In stagione: una rete ogni 66’, Nazionale inclusa. Come si fa a non parlare più (tanto) di lui? I numeri cominciano a diventare importanti e regalano ad Allegri e a tutti i compagni uno Scudetto che prima era molto vicino, ma adesso è davvero a un passo. “Era giusto aspettare ma anche lasciarlo qui a Torino”, ha commentato su di lui proprio il suo allenatore. “Doveva crescere come riserva di Mandzukic, in tecnica come personalità”. Sembra ce l’abbia fatta.

Per la cronaca: Piatek oggi allo Stadium ha segnato. A distanza di cinque mesi e mezzo da quella partita con la maglia del Genoa che gli fece inceppare, per pochissimo, il meccanismo. È alla sua decima rete in tredici partite in rossonero e di lui si continua a parlare. Ma di Kean, adesso, un po’ di più. E forse il bello deve ancora arrivare.

Redazione

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