Intervistato da Dazn prima della partenza per la tournée estiva negli USA, Massimiliano Allegri ha analizzato la sua “nuova” Juventus. Da quella che sarà la lotta scudetto in Serie A ai nuovi arrivi: il punto dell’allenatore livornese.
Carico e motivato, Massimiliano Allegri inizia subito dagli obiettivi della Juventus. Come spiegato dall’allenatore livornese, lo scopo della Juventus deve essere sempre uno: quello di vincere. “Gli obiettivi sono sempre i massimi. La differenza deve essere nel loro raggiungimento. Il discorso è sempre lo stesso, vincere è una cosa straordinaria, non una normalità come lo era diventato per la Juve” – spiega Allegri. “Forse non aver vinto niente l’anno scorso ci porterà quest’anno a rivalutarla come un qualcosa di straordinario”. Su cosa deve crescere la Juve? Allegri non ha dubbi: “Dobbiamo migliorare soprattutto l’aspetto realizzativo, con l’undicesimo attacco del campionato è normale non poter vincere. Purtroppo ci sono mancati i gol davanti”.
Per quanto riguarda la lotta scudetto invece, per Allegri c’è una squadra favorita: “Per me ancora l’Inter. Il Milan ha fatto un campionato straordinario, sarà un test per loro perché è difficile ripetersi”.
Dopo aver fatto un punto generale sulla situazione della Juventus, Massimiliano Allegri si concentra sui singoli, partendo dagli addii a Chiellini e De Ligt. “Adesso vediamo come gestiremo l’assenza di Giorgio, con la sua esperienza era importante – spiega Allegri. “De Ligt è andato via, ma nel calcio non si sa mai, ci sono le sorprese. Magari Gatti diventerà il titolare della Juventus. Poi sono sereno, la società è sempre presente”. Sui nuovi arrivati, Allegri ha le idee chiare: “Pogba è un giocatore molto diverso, anche sul piano fisico, così come quello umano. Ora è uomo: ha due figli e una responsabilità diversa. Di Maria? Credo possa fare l’ala destra o addirittura il trequartista- seconda punta. Più vicino lo teniamo alla porta, meglio è”.
Infine, una battuta su Dusan Vlahovic e sui gol che potrebbe fare durante la stagione: “Spero almeno una trentina. Ma non deve diventare capocannoniere, perchè chi lo fa non ha mai vinto il campionato negli ultimi dodici anni da quanto ricordo”.
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