“Il mio esonero? È solo colpa mia”. Così parlò Ivan Juric a inizio agosto. Ma da un mea culpa dell’allenatore è arrivato, oggi, quello indiretto del suo presidente. E così Juric si riprende la panchina del Genoa per la terza volta e la decisione di Preziosi, inaspettata, regala all’allenatore croato una delle gioie più belle: tornare a Genova, nella sua Genova, per riscattarsi. Una terza possibilità, un altro capitolo della storia tra Juric e il Genoa, che comincia (o meglio finisce) da giocatore e prosegue ora da allenatore. Il legame con la città e anche il presidente, nonostante i due esoneri, è molto forte: l’addio al calcio giocato nel 2010, con la maglia rossoblu addosso era stato toccante, e proprio dal Genoa era ripartito come allenatore delle giovanili.
Poi? Un percorso a ostacoli: Mantova e Crotone hanno portato l’allenatore nuovamente a Genova, per la panchina della prima squadra. La sua avventura comincia nel 2016, e da lì sarà un tira e molla costante, tra conferme, esoneri, nuove chiamate, nuovi esoneri; fino a oggi, quando la decisione di allontanare Ballardini da parte di Preziosi è diventata definitiva.
Nella sua prima stagione, il rendimento è stato altalenante, e ha portato a un addio primaverile a seguito della clamorosa sconfitta contro il Pescara del subentrato Zeman per 5-0. Perdere contro gli ultimi in classifica non soltanto era stato visto come una gravissima responsabilità di tutto il gruppo, ma rischiava di trascinare in Serie B il Genoa, allora sedicesimo. L’arrivo di Mandorlini permise di arrivare alla salvezza.
Ma la panchina di quest’ultimo non dura che poche settimane: Juric viene richiamato e conquista la permanenza in Serie A con una giornata di anticipo. Nuova stagione, nuova avventura. Ma per Juric, l’inizio di campionato non è positivo: il 4 novembre perde il derby per 2-0, e la decisione di Preziosi è implacabile. Secondo esonero (ma niente rescissione contrattuale: la durata era stata stabilita fino al 2019) e subentro di Ballardini.
L’ultima alternanza è di oggi. Un andirivieni continuo fatto di 12 vittorie complessive, 11 pareggi e 25 sconfitte. Un andirivieni che porterà l’allenatore croato a dirigere la gara numero 49 con il Genoa fra due settimane, contro un avversario impossibile come la Juventus. Ma proprio con i bianconeri, Juric fece quello che probabilmente resta il suo più bello capolavoro da allenatore: un 3-1 con il suo Genoa al “Ferraris”, nel novembre 2016. Davanti c’era Simeone, che segnò una doppietta. Ora c’è Piatek, dal quale ripartirà per provare a vincere questa sua personalissima sfida. Quando l’amore chiama, è difficile non rispondere.
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