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Jorginho: “Mancini è un allenatore completo. Non sono il preferito di Sarri”

Mai dimenticarsi da dove si viene e quanti sacrifici sono stati fatti per raggiungere il successo. Jorginho lo sa bene. Lui, fresco campione d’Europa con il Chelsea, ricorda con precisione ogni singola tappa che lo ha portato fin qui.
Nel 2010 giocavo nell’ Hellas Verona ma non riuscivo a trovare spazio. Così fui mandato alla Sambonifacese, in Serie D – racconta al “The Telegraph” – Mi trovai bene e tornai all’Hellas convinto di potermi giocare le mie carte, anche grazie al supporto del direttore sportivo Gibellini. Le cose però inizialmente non andarono benissimo… anzi. Non giocavo ed ero intenzionato a chiedere la cessione nella sessione di gennaio. Poi durante una partita contro il Bari, complice l’infortunio di un centrocampista, arriva la mia occasione: gioco bene, vinciamo e la domenica dopo sono man of the match contro l’Empoli facendo gol e assist. Da lì è cambiata tutta la mia vita”.  

 

Con l’Hellas Verona di Mandorlini conquisterà poi la Serie A. Dopo appena una stagione arriverà la chiamata del Napoli, dove Jorginho incontra Maurizio Sarri:Ho lavorato con Sarri prima al Napoli e poi al Chelsea, e ho molto affetto per lui. È un grande allenatore, ma sono false le voci che dicono che io fossi il suo preferito o il suo consigliere. Non ho bisogno di seppellire questa storia. È chi l’ha creato che deve farlo. Il fulcro del mio lavoro quotidiano non è questo. Darò sempre il massimo per il club per cui gioco per continuare a migliorare il mio gioco, tutto ciò che va oltre è solo una distrazione da ciò che conta di più”.

Never stop dreaming. Jorginho lo sa bene e non ha mai mollato:la voglia di realizzare suo sogno è stata più forte di ogni difficoltà incontrate.
Mai dimenticarsi da dove si viene. Crederci sempre e non mollare mai. Anche se ci sono giornate buie in cui è più facile smettere di crederci e lasciare tutto. Non ho mai dubitato del mio valore. Ora vengo elogiato per le mie prestazioni e per la vittoria della Champions League ma corro circa 12 chilometri a partita e non ho iniziato a farlo ora”.  

In chiusura il centrocampista del Chelsea ha parlato dell’Europeo e del suo rapporto con Roberto Mancini: “È un allenatore fantastico. Dal punto di vista tecnico, tattico, ma anche di gestione del gruppo. È completo. Siamo pronti a fare un grande Europeo”. 

Redazione

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