Luciano Spalletti, commissario tecnico dell'Italia (Imago)
Le dichiarazioni del CT azzurro Luciano Spalletti al termine del ritorno di Nations League tra Germania e Italia
Si è conclusa la sfida valida per il ritorno dei quarti di finale di UEFA Nations League tra Germania e Italia.
Dopo l’1-2 per gli uomini di Nagelsmann nella gara d’andata, il pareggio di Dortmund determina un verdetto complessivo di 5-4 per i tedeschi.
A segno, nel 3-3 del ritorno, Kimmich, Musiala, Kleindienst per i tedeschi, Kean (doppietta) e Raspadori per gli azzurri.
Al termine dei 90 minuti, l’allenatore azzurro Luciano Spalletti ha ripercorso la partita dei suoi nella consueta intervista post gara. Di seguito, le sue dichiarazioni.
Il ct azzurro ha così esordito ai microfoni dei giornalisti: “Ripartiamo dalle valutazioni di quello che è successo. Le partita danno sempre notizie. Nel primo tempo siamo stati poco determinanti e abbiamo dato poca disponibilità ai giocatori di esprimersi. Diventa scomodo per un allenatore vedere che i propri calciatori non frequentano la partita come la gioia più bella che viene loro messa davanti. Poi all’intervallo c’è stata una presa di coscienza e nella ripresa abbiamo fatto vedere cosa tutti si aspettavano. Se si soffre di aver paura si soffre già prima che capiti ciò che determina. Abbiamo fatto di tutto per metterli a proprio agio e non c’entra il timore caratteriale, ma l’errore tecnico”.
Ha così commentato gli episodi: “Da qui fatico a vedere, inutile fare polemica. Per il forcing meritavamo più fortuna. Abbiamo visto che battono i calci d’angolo veloci, non bisognava girare le spalle. C’è poco da fare, meglio subire gol così da imparare dagli errori. I calciatori forti marciano su queste cose, l’episodio del 2-0 ci ha uccisi. Qualsiasi cosa succeda, sto sempre dalla parte dei calciatori”.
Spalletti ha poi proseguito affermando: “Abbiamo sbagliato troppe pulizie sulle palle riconquistate, non siamo stati capaci e mi aspettavo qualcosa di più. Eravamo in balia della Germania, che aveva in campo diversi fuoriclasse. Una volta parlato negli spogliatoi l’atteggiamento è cambiato. Diventa fondamentale avere lo spessore di chi ha meritato di giocare partite così. Entrambe le due partite, Milano e Dortmund, potevano avere esiti diversi. Kean è stato un lottatore, sa fare tutto. Ha coraggio e personalità. Per come era andata a fine primo tempo ci vuole tanta personalità per disputare quel secondo tempo”.
Infine ha chiosato con un commento sul principale avversario dei girone di qualificazione ai Mondiali: “Norvegia? Siamo tranquilli. Richiamare Acerbi per marcare Haaland? È un classe ’88. Io credo in questi calciatori che ho convocato e vado avanti così. Anche tra Ruggeri e Bellanova potevo convocare Zappacosta, perché gioca lui. Io lo so. Ma io mi fido di questi ragazzi Questo è un gruppo buono sul quale lavorare, anche se succede una picchiata verso il basso come quella del primo tempo. Probabilmente avrò scelto male la formazione iniziale, ma resta una squadra forte“.
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