Hans Nicolussi Caviglia (IMAGO)
La conferenza stampa di Nicolò Cambiaghi e Hans Nicolussi Caviglia, alla loro prima convocazione con l’Italia
Le convocazioni di Gattuso per queste partite di qualificazione ai prossimi Mondiali del 2026 hanno visto alcuni volti nuovi, tra cui Nicolussi Caviglia e Cambiaghi.
Il centrocampista della Fiorentina e l’esterno offensivo del Bologna hanno parlato in conferenza stampa direttamente dal ritiro di Coverciano.
Riguardo la convocazione in Nazionale, Cambiaghi ha spiegato: “Ci vuole un insieme di tante cose per arrivare qui, tra cui anche un pizzico di fortuna. Essere qui è un motivo di orgoglio, un sogno ma anche un punto di partenza, e io voglio godermela al massimo”.
L’esterno rossoblù era presente all’Olympia Stadion di Berlino anche per la finale dei Mondiali del 2006, e nel merito spiega: “Riuscimmo a trovare i biglietti, anche se i ricordi che mi restano sono un po’ vaghi. Porterò come sempre quel momento e quella foto con mio padre alla finale”.
Dopo il grave infortunio al ginocchio Cambiaghi ammette: “La stagione scorsa è stata condizionata da quello, ma dopo mi sono concentrato sul recupero e ho sentito la squadra al mio fianco. Italiano? Gli devo tanto, mi ha voluto e poi aspettato. Il suo gioco si concentra molto sugli esterni e ha idee belle e innovative”.
L’altro esordiente, Nicolussi Caviglia, ha invece detto: “Siamo fortunati a fare della nostra passione il nostro lavoro. È un grande motivo d’orgoglio anche arrivare da una regione piccola come la Valle d’Aosta ed essere ora in Nazionale”.
Dopo essere cresciuti insieme alla Juventus, ora il centrocampista e l’attaccante si sono ritrovati alla Fiorentina. Sul centravanti, spiega Nicolussi: “Lo conosco da una vita e so che giocatore è, poi ogni periodo è differente, ma l’importante è dare sempre il massimo. Con lui ho un rapporto unico e quest’anno riuscirà a confermare le prestazioni dello scorso”.
Sul momento dei viola ha poi ammesso: “La situazione non è facile, ma io ora sono qua e voglio differenziare le cose. Sono orgoglioso della chiamata in Nazionale e voglio onorarla al meglio”. In chiusura ha poi parlato dei suoi modelli di riferimento: “Mi sono sempre ispirato a Cruijff per la sua visione, non solo a livello calcistico. E poi Pirlo, ho imparato molto da lui”.
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