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Italia, Mancini: “Macedonia? Servirà pazienza, non c’è una favorita”

Pazienza. È la parola d’ordine secondo Roberto Mancini per battere la Macedonia del Nord e proseguire il proprio percorso verso il Mondiale. Domani, a Palermo, sarà una sfida da dentro o fuori contro un avversario da non sottovalutare secondo il commissario tecnico azzurro: “In novanta minuti può succedere di tutto, le partite vanno giocate tutte anche quando sembrano scontate – spiega in conferenza stampa – Non c’è una favorita, dobbiamo rimanere tranquilli e giocare la nostra partita. La Macedonia ha vinto in Germania e ha qualità tecniche importanti. Bisogna avere pazienza, non ci daranno molti spazi. Se ci facciamo prendere dalla frenesia diventa difficile“. Leggi qui la conferenza stampa di Giorgio Chiellini

Nonostante un avversario che, sulla carta, sembra inferiore, la partita nasconde delle insidie. Sia tecniche, ma anche psicologiche. Nove giocatori dell’Italia, infatti, hanno vissuto Italia-Svezia nel 2017: “Qualcuno c’è già passato, ma nessuno vuole tornarci sopra – ammette Mancini – Basta essere concentrati su cosa fare. La squadra sa giocare a calcio e l’ha dimostrato. Dobbiamo pensare al campo e non ad altro“. 

Testa al campo, dunque. Mancini non ha avuto tempo per fare degli esperimenti e si affiderà alla squadra che ha portato l’Italia alla vittoria dell’Europeo: “Non abbiamo avuto tanto tempo – aggiunge il ct azzurro – Ieri abbiamo provato qualcosa, la maggior parte dei ragazzi si conoscono bene dall’Europeo e sanno cosa devono fare. La Nazionale ha sempre cercato di fare il proprio gioco“.

“Il pubblico di Palermo si farà sentire”

Infine un pensiero rivolto al pubblico di Palermo. La Nazionale torna a giocare tre anni dopo nel capoluogo siciliano e lo farà con un impianto pieno per il 100% della capienza: “Palermo ha sempre supportato l’Italia, con lo stadio tutto esaurito ci saranno molto vicini. Questo è positivo – conclude Mancini – Siamo stati a Palermo tre anni fa e il pubblico si è fatto sentire. Il fatto che si torni al 100% è qualcosa in più rispetto agli ultimi due anni. Anche se fosse stato al 75%, Palermo avrebbe risposto bene. Speriamo alla fine di essere tutti felici e contenti“.

Giovanni Mazzola

Siciliano, classe '96, cresciuto a pane e calcio...di provincia. Il mio primo ricordo è Corea-Italia del Mondiale 2002, non ho fatto in tempo per il golden gol di Trezeguet del 2000. Passione e curiosità sono le mie parole d'ordine: senza queste non avrei mai fatto il giornalista. Pubblicista dal 2018.

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