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Italia, chi sono i giovani da cui ripartire per andare al Mondiale del 2026

La ferita del Mondiale è ancora aperta, non si è rimarginata, anche se adesso è tutto finito. Ma durante questo mese, mentre vedevo le partite degli altri, la sofferenza l’avvertivo“. Queste parole di Giacomo Raspadori racchiudono il pensiero di tutti gli italiani, che – per il secondo Mondiale consecutivo – hanno dovuto rinunciare a veder giocare l’Italia.   

 

Ora però anche Qatar 2022 è passato e nel 2026 la Nazionale di Mancini non può mancare la qualificazione. Archiviata l’eliminazione, Mancini ha subito iniziato l’operazione rilancio della propria squadra, convocando diversi giovani che potranno diventare protagonisti in futuro.  

 

Lasciando da parte i vari Donnarumma, Bastoni, Tonali Raspadori, che fanno già stabilmente parte dei convocati del ct, chi sono i giovani che possono prendersi la scena nei prossimi quattro anni?

Italia, i giovani che hanno già esordito

In vista dei Mondiali 2026 che si disputeranno in Canada, Stati Uniti e Messico, sono diversi i giovani su cui Mancini può puntare e che ha già convocato.

Dopo l’eliminazione contro la Macedonia, il commissario tecnico azzurro ha convocato e fatto esordire diversi nuovi talenti. Il più giovane tra questi è Simone Pafundiclasse 2006 dell’Udinese che ha esordito con la maglia dell’Italia lo scorso 16 novembre 2022 (contro l’Albania).  

 

Nelle ultime partite dell’Italia hanno esordito anche gli juventini Miretti Fagioli e il difensore dell’Atalanta Scalvini: tre giovani che si stanno affermando in Serie A e che faranno certamente parte della Nazionale del futuro. A giugno 2022, invece, Mancini ha fatto esordire Zerbin, Gatti, Salvatore Esposito, Gnonto, Pobega, Frattesi Samuele Ricci: tutti calciatori che si stanno prendendo la scena nei rispettivi club e su cui il ct ha dimostrato di puntare.

Italia, i giovani che possono portarci ai Mondiali del 2026

Nella sua avventura da commissario tecnico Mancini ha però dimostrato di guardare anche ai giovani che ancora non hanno esordito con il proprio club. L’esempio principale è sicuramente Zaniolo, convocato in Nazionale quando non aveva ancora giocato un minuto tra i professionisti.  

 

Il ct ha sempre sfruttato molto anche gli stage, in cui ha convocato diversi giovani per visionarli e conoscerli. A questo proposito, per il prossimo stage – che si terrà tra il 20 e il 22 dicembre 2022 a Coverciano – Mancini ha convocato ben 66 giovani italiani, molti dei quali ancora giocano in Primavera come Bianco, Faticanti, Cher Ndour Tommaso Mancini. 

 Altri, invece, sono già protagonisti in Serie A, Serie B e all’estero, tra questi ci sono: Caprile, Caso, Moro, Salcedo, Baldanzi, Bamba, Birindelli, Casadei, Carnesecchi, Colombo, D’Andrea, Lovato, Lucca e i fratelli Vignato.

Italia, chi ancora non è stato convocato

Infine, ci sono anche alcuni giovani italiani che si sono già affermati ma che ancora non sono riusciti a strappare una convocazione. Su tutti, spicca sicuramente il nome di Destiny Udogie, terzino classe 2002 di proprietà del Tottenham e in prestito all’Udinese. Sono ormai due stagioni che l’esterno mancino sta dimostrando il suo valore in Serie A e la sensazione è che presto entrerà a far parte stabilmente della Nazionale.  

 

Oltre a Udogie, anche Okoli dell’Atalanta sta facendo molto bene in questa stagione e presto dovrebbe essere convocato da Mancini. C’è poi chi – come Vicario Pairisi dell’Empoli – è stato convocato ma ancora non è riuscito a esordire.

Sono dunque diversi i giovani che possono diventare protagonisti nei prossimi quattro anni e su cui Mancini può puntare. La speranza è che possano avere spazio nei rispettivi club per poter diventare grandi con la maglia Azzurra.

Emiliano Tomasini

Nato nel 1997, da piccolo facevo finte interviste ai giocatori quando giocavo alla play station, studiavo gli album delle figurine e imparavo a memoria le carriere dei giocatori. Dopo le partite con gli amici scrivevo il tabellino e le pagelle del match. Il mio sogno è sempre stato raccontare il calcio e la mia passione per questo sport. Ora ho l’opportunità di farlo: l’audience è cambiata, ma la passione e l’entusiasmo sono gli stessi.

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