Da responsabile del settore giovanile a successore di Marcello Carli come direttore sportivo del Cagliari. “Quello che mi ha portato qui è l’audacia. Se credi in qualcosa devi costruirla giorno dopo giorno facendo rinunce e a volte scelte difficili. E lo stesso devi applicarlo sul lavoro. Ma non mi sono mai posto un termine temporale per arrivare al ruolo che occupo oggi” così Pierluigi Carta al Corriere dello Sport.
La scelta di affidare la panchina a Di Francesco: “Quando il presidente mi ha prospettato l’idea, sono stato subito d’accordo perché è un tecnico in grado di portare le sue idee e lasciarle nella piazza. Noi vogliamo identità forte per la squadra e questo passa per il lavoro. Lui è uno che lavora tanto, un tecnico che non ama la parola “progetto” ma che vuole creare una mentalità vincente”.
Sul mercato: “Juan Jesus è un calciatore che ci piace. Sarebbe un grande innesto per valori tecnici e morali. Nainggolan oggi è un giocatore dell’Inter. Ma se ci dovesse essere il presupposto per andare avanti insieme non ci tiriamo indietro. La clausola di Nandez? Non stiamo certo sperando che qualcuno la eserciti. Oggi è un elemento importante e lo ha dimostrato sul campo onorando la maglia in maniera forte come se fosse un veterano. La nostra volontà è molto chiara. Villa del Boca Juniors? Queste sono suggestioni di mercato perché non ci sono trattative in corso. E lo stesso vale per Florenzi”.
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