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Inter, una finale di Champions quasi a costo zero: ecco com’è stata costruita

Mentre in Premier League le squadre si sfidano sul mercato a colpi di acquisti milionari, la situazione in Italia è molto diversa. Acquisti oculati, cessioni obbligate, rinnovi complicati: la Serie A deve fare i conti con ricavi più bassi rispetto a tante altre realtà. Eppure vincere e convincere si può. Lo ha fatto l’Inter, che ha raggiunto la finale di Champions con sessioni di mercato (quasi) a costo zero. 

Un capolavoro gestionale di Simone Inzaghi sul campo e del trio Marotta-Ausilio-Baccin dietro le scrivanie. La macchina nerazzurra nelle ultime due stagioni è riuscita a far fronte a situazioni complicate e budget limitati, completando una squadra capace di arrivare a giocarsi la coppa più importante del calcio europeo.

Inter, i costi di una squadra da Champions

Le mosse chiave in entrata dell’Inter sono state completate quasi tutte a giugno. Un fattore da non sottovalutare: spesso gli allenatori sottolineano l’importanza di avere la rosa definitiva (o quasi) a disposizione il prima possibile. 

Lukaku, Mkhitaryan, Onana: tre dei protagonisti della cavalcata europea sono stati ufficializzati tra 29 giugno e 1 luglio. Il primo è arrivato in prestito oneroso da circa 8 milioni più 4 di bonus; l’ex Roma e l’ex Ajax, invece, sono stati bloccati per tempo a parametro zero sfruttando i contratti in scadenza. 

La stagione di Romelu non è stata forse quella che molti tifosi avrebbero immaginato, ma si è comunque tolto la soddisfazione di segnare un gol decisivo contro il Benfica ai quarti di finale, indirizzando la qualificazione per l’Inter. Onana ha saputo strappare il posto da titolare a un senatore come Handanovic, convincendo Inzaghi a suon di parate: anche nel derby di Champions ha blindato la porta nerazzurra lasciando a secco Giroud e compagni.

Mkhitaryan, invece, ha dato il colpo di grazia nel derby di andata raddoppiando il vantaggio segnato da Dzeko. Già, Edin Dzeko: un altro colpo low cost messo a segno dai nerazzurri. Il bosniaco è arrivato nel 2021 per sopperire alla partenza di Lukaku: tra gol, assist e qualità messa al servizio della squadra, il suo rendimento ha più che ripagato l’indennizzo che l’Inter ha dovuto riconoscere alla Roma (1,5 milioni di euro).  

E ancora: Acerbi, arrivato in prestito nelle ultime ore di mercato e diventato imprescindibile per Simone Inzaghi; Dimarco, cresciuto nelle giovanili nerazzurre e rientrato a casa dopo i prestiti a Parma e Verona; Calhanoglu, strappato a parametro zero proprio ai rivali del Milan nell’estate del 2021. Giocatori rivelatisi poi pilastri della squadra di Inzaghi, capace di tirare fuori il meglio dai suoi. Ora, è tempo di preparare le valigie per Istanbul, a un passo dall’impresa: anche sognare costa poco.

Michele Cappello

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