Il presidente dell'Inter Beppe Marotta (Imago)
Le parole del presidente dell’Inter Giuseppe Marotta prima della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Bayern Monaco
È tutto pronto per il ritorno dei quarti di finale di Champions League tra Inter e Bayern Monaco, dopo il risultato di andata che ha visto i nerazzurri vincere per 2-1.
Fischio d’inizio in programma dallo stadio San Siro di Milano alle 21 di mercoledì 16 aprile 2025.
Chi vincerà troverà nella semifinale della competizione il Barcellona di Yamal e compagni, che ha superato il proprio turno avendo la meglio sul Borussia Dortmund.
Prima della gara contro il Bayern Monaco, il presidente dell‘Inter Giuseppe Marotta ha commentato la gara che aspetta i suoi.
Il presidente ha detto sulla gara: “Tanti sono abituati a vivere questa atmosfera, partite di questa caratura e vogliamo regalare la vittoria ai tifosi. Il Bayern è una squadra fatta di campioni, e sappiamo di non poterli sottovalutare. Dobbiamo giocare come se fossimo 0-0. L’apporto dei nostri tifosi sarà di grande aiuto per quello che può essere un obiettivo straordinario che tutti insieme vogliamo raggiungere“.
Per poi continaure: “Difesa e compattezza? È una delle nostre peculiarità oltre al senso di appartenenza. Tutte le squadre giocano per fare gol e vincere e questa è una caratteristica che da qualche anno è subentrata a un calcio dove magari l’1-0 si difendeva fino in fondo. Oggi si assiste a un calcio ancora più bello, a mio modo di vedere. Obiettivo? Quello di arrivare al traguardo e vincere. È un sogno ma spesso si realizzano. Non mi accontento di poco, nello sport bisogna essere ambiziosi“.
Marotta ha poi detto: “Noi abbiamo un piano ben definito, indipendentemente da quello che sarà l’esito della stagione. Vogliamo concluderla nel migliore dei modi ma oggi rappresenta già un punto di arrivo più che soddisfacente sia nell’ambito delle performance sportive e per quanto riguarda la tranquillità economica. Dobbiamo puntare sullo zoccolo duro di italiani, ringiovanire la rosa e mixare una rosa tra giovani e meno giovani, perché l’esperienza ha un ruolo importante“.
Per concludere: “Zoccolo duro? Serve per trasmettere una cultura, non era una polemica. A volte ti ritrovi a giocare su dei campi che per tanti sono sconosciuti ma che nascondono insidie tremende. E in più, c’è una grande pressione nella nostra nazione calcistica, che lo straniero magari non è abituato a vivere“.
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