Gli Hearts di Edimburgo (Imago)
Gli Hearts, primi in classifica dopo 7 giornate, stanno trasformando il sogno di una città in una sfida allo strapotere del Celtic
A Edimburgo si canta di nuovo. Il coro che ha scosso le tribune del Tynecastle al 91° minuto del derby contro l’Hibernian non è stato solo il grido liberatorio di una vittoria in extremis: è stato il manifesto di una squadra che sta provando a riscrivere la gerarchia del calcio scozzese.
Gli Hearts, imbattuti e con 2 punti di vantaggio sul Celtic dopo 7 giornate, sono la sorprendente capolista della Scottish Premiership.
E anche se l’allenatore Derek McInnes, appena una settimana fa, definiva “stupido” parlare di titolo, è difficile frenare l’entusiasmo che travolge Gorgie.
Il motivo? I numeri, l’energia e persino la storia recente sembrano suggerire che questa volta qualcosa di straordinario possa davvero accadere.
Lo scorso sabato, quando Craig Halkett ha messo il piede sul cross di Kerjota segnando il gol vittoria contro l’Hibernian, il Tynecastle era come “in preda alla follia”. Parola di McInnes, con la curva che intonava un fragoroso “we shall not be moved”. Non ci muoveremo. Una netta dichiarazione d’intenti da parte dei supporter granata che hanno intenzione di restare in vetta alla classifica ancora per diverso tempo. Quel gol, arrivato al primo minuto di recupero, non solo ha deciso il derby ma ha confermato un trend: è la terza vittoria degli Hearts oltre il 90esimo in questa stagione. Un segno di carattere, di tenacia e di una mentalità che sta trasformando la squadra. La formazione di McInnes sembra davvero avere quell’Hungry Heart di cui cantava Bruce Sprigsteen: un cuore che non si sazia mai, neppure quando il cronometro corre verso la fine.
Proprio Halkett è diventato il simbolo di questo nuovo corso. Dopo due anni tormentati dagli infortuni, il difensore trentenne è rinato: 7 presenze, 2 gol consecutivi e leader di una difesa che non subisce reti da 3 partite. “Ha superato una stagione davvero dura l’anno scorso e ora sembra un giocatore completamente nuovo – ha commentato l’ex Ryan Stevenson – “Avere quella lucidità nell’ultimo minuto di un derby è incredibile. Ecco perché amiamo il calcio”. McInnes, da parte sua, resta lucido: “Vogliamo solo vincere le partite, ma non c’è nulla di male se i tifosi sognano. È loro diritto”. A Edimburgo, in questo momento, sognare è quasi un dovere.
Dietro la rinascita degli Hearts non c’è solo la mano esperta di McInnes, ma anche quella — molto visibile — di Tony Bloom. L’imprenditore inglese, proprietario del Brighton, ha investito 10 milioni di sterline nel club con una missione dichiarata: “Rompere il dominio del Celtic che dura da troppo tempo”. Molti hanno sorriso con scetticismo. Ora, però, quelle parole sembrano una profezia. Con un budget estivo di “appena” 3 milioni di euro, gli Hearts hanno messo insieme un mosaico perfetto: 10 nuovi acquisti, metà dei gol stagionali firmati da volti nuovi. Kerjota ha già inciso con l’assist nel derby, Braga è a quota 4 reti e Kyziridis ha contribuito con 5 partecipazioni ai gol in 7 giornate. Non è solo in attacco che i granata brillano: con appena 6 gol subiti, vantano la seconda miglior difesa del campionato. Il portiere Schwolow e il terzino McEntee hanno portato solidità, mentre il prestito di Findlay si è rivelato un’operazione più che prolifica. Fa il difensore centrale, ma ha già segnato 4 gol. Il risultato è un gruppo che gioca con coraggio, disciplina e un’incredibile coesione.
Eppure, tra i tifosi e gli addetti ai lavori, aleggia una domanda: quanto può durare tutto questo? Il ricordo dell’Aberdeen, crollato lo scorso anno dopo un sensazionale avvio di stagione, è ancora vivido nella mente degli scozzesi. Ma persino uno scettico come l’ex centrocampista dei Rangers, Kevin Thomson, ha ammesso che “se fossi un tifoso degli Hearts, mi lascerei trasportare. È questo il bello del calcio”. Perché sì, questi Hearts hanno davvero un “Cuore Selvaggio” come i protagonisti dell’omonimo film di David Lynch: romanticamente sfrontati, istintivi, sospinti da un ardente desiderio. Una squadra sull’orlo del sogno, in cui a volte passione e pericolo si confondono. E dove ogni partita può trasformarsi in una fuga verso la gloria. Ora l’attenzione si sposta sull’Ayrshire, dove dopo la sosta gli Hearts affronteranno il Kilmarnock prima di sfidare il Celtic. Due prove di maturità, due partite che diranno se questo sogno di inizio stagione può diventare realtà. Per ora, però, nessuno osa svegliare Edimburgo: i cuori granata battono forte, e il Tynecastle canta. E finché canterà così, tutto sarà possibile.
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