Un villaggio di 27mila anime nel cuore dei Caraibi. Una Coppa. È il sogno dell’AS Gosier che parte da Guadalupe. E ora affronterà il Lorient
Le 22 scattate da poco. Stadio Roger-Zami, isola di Guadalupe. In corso i 64esimi di Coppa di Francia tra l’AS Le Gosier, squadra di casa, e i francesi dell’Oissel, club di quinta divisione che ha percorso quasi 7mila chilometri di oceano per giocare quella partita. I padroni di casa vanno in svantaggio di uno a 10 dalla fine, ma la speranza è l’ultima a morire. E gli squali del Gosier lo sanno bene.
Passano appena 5 minuti, ci pensa il simbolo del club a riportare in parità il match: Claudio Beauvue. Trentasette anni, una carriera nel professionismo tra la Francia e la Spagna e poi, tutto d’un tratto, un richiamo alle origini. Guadalupe. Ma ci torneremo meglio dopo.
La partita tra il Gosier e l’Oissel si è chiusa ai rigori. Esito? Tutt’altro che scontato. Sono gli squali di Guadalupe a passare il turno. Un popolo in festa. Uomini, donne, bambini. Tra balli tipici, quasi rituali, e musica di conga e maracas tra le strade.
È l’ennesima favola della Coppa di Francia. Capace ogni volta di far uscire fuori dai confini nazionali un sogno calcistico chiamato “Coupe”. Questa volta parte da Guadalupe. Dagli uomini guidati da Vidian Valerius. Da Le Gosier.
Uno squalo bianco e rosso inciso nel logo, pochi dettagli e una sola certezza: la voglia di crederci e di continuare a sognare. O, meglio, di spingere, come ripete il Volto dell’AS Gosier Claudio Beauvue. “Aujourd’hui, on a écrit une page de l’histoire de l’AS Gosier. L’obiettivo è chiaro – continua: continuare a spingere, a sorprendere e a rappresentare Guadalupe con onore”, dice l’attaccante. Spingere, sorprendere, rappresentare: tre parole che oggi raccontano il club più di qualsiasi simbolo. Dopo una carriera tra Liga, Ligue 1 e Champions League con il Lione, Beauvue ha risposto al richiamo di casa: “Una scelta di cuore, per impegnarmi nel progetto del club e nella crescita dei giovani”. E ora, tra gol e guida quotidiana, è lui il motore silenzioso di un gruppo che sogna in grande.
Un’età media di squadra compresa tra i 29 e i 30 anni, per una rosa di veterani dell’isola uniti tutti da un solo obiettivo. Appena 3 o forse 4 gli Under 20, anche se il club pone al centro del proprio progetto la formazione sportiva di quei pochi ma importanti diamanti in rampa di lancio. E Claudio fa proprio questo: goleador del club e formatore dei giovani della squadra. Verso un solo obiettivo.
Un cammino iniziato da lontano. E non sono solamente i 7mila chilometri che separano il villaggio di Le Gosier da Parigi. La loro lenta ascesa in Coppa di Francia è iniziata al settimo turno della competizione. Ai 128esimi di finale solo per rendere l’idea. Vittoria per 3-2 contro il Club Sportif Moulin – altra squadra di Guadalupe che ha preso parte alla Coppa – e un sogno che così ha potuto avere seguito.
Dopo appena due settimane, il risultato più importante. O almeno per ora: la vittoria nei tiri dagli 11 metri contro i francesi dell’Oissel. Il resto, nel loro piccolo, ha il sapore di storia. Adesso però la partita più attesa. Il 20 dicembre gli squali di Guadalupe giocheranno contro il Lorient per i 32esimi di Coupe, ospitando al Roger-Zami i “Les Merlus” in una sfida oltreoceano. L’appuntamento è segnato, e non sarà solo una partita: si gioca un destino. E gli squali contro tutti i pronostici sono pronti a ribaltarlo. O forse a morderlo…
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