Interviste e Storie

Il premio Fair Play e la grande occasione in Europa League: alla scoperta dei Go Ahead Eagles

Go Ahead Eagles, squadra (IMAGO)

I Go Ahead Eagles tornano in Europa League 10 anni dopo l’ultima, e unica, volta: la storia e i successi del club di Deventer

Go Ahead Eagles sono una delle favole dell’Europa League di quest’anno. L’esordio europeo sarà contro l’FCSB, la Steaua Bucarest per intenderci.

Dalla piccola Deventer, cittadina olandese di circa 100.000 abitanti, il club si è qualificato grazie alla vittoria della Coppa d’Olanda scorsa.

Una finale, quella di coppa vinta contro l’AZ Alkmaar, che ha riportato la squadra olandese a sollevare un trofeo oltre 90 anni dopo l’ultima volta.

Il club di Deventer non è un’assoluta novità per l’Europa League, dal momento che già nel 2015-16 la disputarono, nonostante la retrocessione in Eerste Divisie.

La vittoria in coppa d’Olanda

Come detto, i Go Ahead Eagles si sono qualificati alla League Phase di Europa League grazie alla vittoria nell’ultima — spettacolare — coppa d’Olanda. Il cammino della squadra di Deventer è stato però tutt’altro che agevole. Dopo essersi sbarazzati di Twente (agli ottavi) e PSV in (semifinale), la squadra allenata da Paul Simonis (ora al Wolfsburg) ha infatti sconfitto in finale ai rigori l’AZ Alkmarr. Sotto di un gol fino al 99’, i giallorossi hanno trovato il pareggio su rigore e – sempre dal dischetto – hanno poi sconfitto gli avversari.

Il trascinatore del match? Jari De Busser, il portiere belga che dopo la vittoria ha dichiarato: “Ho parato con ogni parte del corpo, con le mani, con la faccia. È stato bizzarro”. L’ultimo rigore l’ha invece realizzato il capitano Mats Deijl. Il miglior giocatore della passata stagione è stato invece Jakob Breum, giovane trequartista danese che nel campionato scorso ha messo a referto 10 gol e 5 assist.

Melvin Boel

Go Ahead Eagles, non è la prima volta in Europa League

Non sarà la prima volta. I Go Ahead Eagles, infatti, parteciparono già 10 anni fa all’Europa League. Non per meriti sportivi, ma per qualcosa che va oltre. Per un ventennio, infatti, l’UEFA ha stilato Il Fair Play Ranking, una particolare classifica a punti basata, appunto, sul rispetto e la buona condotta (numero di cartellini, comportamento dei tifosi ecc.). Il vincitore, o la vincitrice di questo premio, avevano di diritto tre posti (ai primi tre classificati) al primo turno di qualificazione di Coppa UEFAEuropa League.

La squadra di Deventer è stata l’ultima vincitrice del premio che ora non esiste. La curiosità? Nello stesso anno il club retrocedette in Eerste Divisie, la Serie B olandese.

L’evoluzione del nome e la storia del club

Go Ahead Eagles è un nome insolito per una squadra di calcio, a maggior ragione se arriva dall’Olanda. Ma perché questo nome? Nei primi anni del ‘900 era infatti solito assegnare nomi inglesi alle squadre: inizialmente i giallorossi nel 1902 (anno di fondazione) si fecero chiamare  “Be Quick”, letteralmente “Sii veloce”. La denominazione cambiò poi nel 1905 in Deventer Voetbalvereniging Go Ahead, fino a diventare Go Ahead Eagles Deventer nel 1972. Il riferimento all’aquila è invece intuibile, in quando simbolo della piccola città olandese.

La storia del club è stata rilevante soprattutto nei primi decenni del ‘900, quando riuscì a vincere ben 4 titoli olandesi. Il ritorno nella massima serie risale al 2013, grazie alla vittoria contro il Volendam. Negli ultimi anni gli Eagles hanno fatto i conti con due retrocessioni, seguite però da altrettante promozioni. Dopo l’eliminazione dalle qualificazioni della Conference League nella passata stagione, ora potranno finalmente esordire nella fase finale in una competizione europea. Il nuovo allenatore è Melvin Boel, 38enne olandese arrivato dal Dordrecht e con una lunga carriera nelle giovanili del Feyenoord. Poi ci sono i giocatori più rappresentativi come De Busser, capitan DeijlBreum rimasti con un obiettivo: togliersi soddisfazioni anche in Europa. Il percorso, contro SteauaPanathinaikosAston VillaSalisburgoStoccardaLioneNizzaBraga, non sarà semplice, proprio come quello della coppa d’Olanda scorsa. Il risultato, però, lo sappiamo bene.

A cura di Gianluca Monaco

Redazione

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