Il Girona può giocare la prossima Champions League? Sul campo, la squadra di Michel ha ormai conquistato di diritto la partecipazione: secondo posto in Liga, a -13 dal Real Madrid e a +10 dal quinto posto dell’Athletic Bilbao. A livello societario c’è però la controversia riguardante City Group, multinazionale proprietaria sia del club spagnolo che del Manchester City. La UEFA si è già pronunciata nel recente passato sul tema delle multiproprietà e sulle ammissioni dei club alle competizioni europee. Ecco cosa dice il regolamento.
La questione delle comproprietà era balzata sui tavoli di Nyon già in estate, quando era stata avviata un’indagine nei confronti di alcuni club detenuti da uno stesso soggetto (tra cui Milan e Tolosa, entrambi sotto il controllo di Red Bird). Il punto chiave è l’articolo 5 del regolamento delle competizioni UEFA. Quest’ultimo dice che nessun club partecipante a una competizione per club UEFA può, direttamente o indirettamente:
– Detenere o negoziare titoli o azioni di qualsiasi altro club partecipante a una competizione per club UEFA.
– Essere membro di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione per club UEFA.
– Essere coinvolto a qualsiasi titolo nella gestione, amministrazione e/o prestazione sportiva di qualsiasi altro club partecipante a una competizione per club UEFA.
Nella disputa estiva sopra citata, la UEFA aveva raggiunto un accordo con i club coinvolti ammettendoli alla partecipazione alle rispettive competizioni europee. Nel caso specifico il Milan e le altre squadre avevano dimostrato alla Camera di Giustizia come, seppur essendo sotto gli stessi investitori, le rispettive proprietà sono indipendenti l’una dall’altra. Facendo un esempio pratico, Gerry Cardinale non ha alcun tipo di controllo o influenza sulla gestione del Tolosa. I club coinvolti hanno dovuto apportare alcune modifiche alla propria struttura amministrativa e finanziaria. Alle società investitrici è stato ad esempio negata la possibilità di esercitare il controllo su più di un club a livello del consiglio di amministrazione o delle loro assemblee generali attraverso diritti di veto o accordi contrattuali stipulati con altri azionisti. Nonostante ciò, la UEFA ha posto alcuni paletti da rispettare per questi club, come ad esempio il divieto di trasferirsi giocatori tra loro, né a titolo definitivo né in prestito, direttamente o indirettamente, fino al settembre della stagione 2024.
È possibile delineare il percorso “legale” in base al quale i catalani potranno giocare la prossima Champions League. La chiave emersa dal procedimento della UEFA sopra citato è quella di dimostrare la totale indipendenza tra la propria proprietà e quella del Manchester City. Alcuni membri del board di City Group (detentore del 47% delle quote del Girona) come John MacBeath e Simone Cliff fanno anche parte del CdA del club spagnolo. Questo potrebbe portare alcuni problemi in riferimento al sopra citato regolamento UEFA. Vista la qualificazione, è plausibile che tali membri dovranno dimettersi dal CdA prima che il Girona presenti richiesta per la licenza di partecipazione. C’è da dire che la UEFA aveva già concesso la licenza di ammissione ai catalani nella stagione scorsa, quando la squadra di Michel era in corsa per un posto in Conference League.
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