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Altro che Holly e Benji: tutti i protagonisti del Giappone qualificato ai Mondiali 2026

Giappone, prima squadra qualificata ai Mondiali 2026 (Imago)

Focus sulla prima Nazionale qualificata al prossimo Mondiale del 2026 in Usa, Messico e Canda: il Giappone del c.t. Hajime Moriyasu

Era il 19 luglio 1986 quando tutti i bambini d’Italia potevano vedere per la prima volta in televisione le gesta di un attaccante e di un portiere che rappresentavano la nazionale di calcio giapponese. Oliver Hutton, Holly, in avanti. Benjamin Price, Benji, tra i pali. Un duo passato alla storia, capace di catturare l’attenzione di grandi e piccini per decenni.

Un fenomeno che non si è fermato nemmeno dopo quasi 40 anni. Infatti, quel cartone animato viene trasmesso tutt’oggi e nelle edicole le statuette di quella squadra vanno ancora a ruba. Successo cui hanno contribuito anche i risultati ottenuti dalla formazione reale del Giappone, che nella giornata di giovedì 20 marzo 2025 è diventata la prima Nazionale capace di qualificarsi ai Mondiale del 2026 in Usa, Messico e Canada.

Nel gruppo C di qualificazione dedicato alle squadre asiatiche, gli uomini guidati dal c.t. Hajime Moriyasu hanno mantenuto un percorso netto, fatto di 6 vittorie e 1 pareggio, con 24 gol segnati e soli 2 subiti.

Ma quali sono i protagonisti della prima squadra che è andata a unirsi a Stati Uniti, Messico e Canada tra le partecipanti del prossimo Mondiale e che andrà alla caccia di un miglior piazzamento rispetto agli ottavi di finale raggiunti nel 2022?

Mondiale 2026, i protagonisti del Giappone

Se è vero che alcuni dei più famosi protagonisti di “Holly e Benji” erano stati ispirati da giocatori del calcio reale, come Oliver Hutton con Kazuyoshi Miura o il mitico Roberto Sedinha tratto da Socrates, nel calcio di oggi ci sono nuovi stimoli. Questo perché dalla Premier League fino alla Bundesliga, sono tante le stelle della nazionale giapponese che vantano un ruolo da protagonista anche nei migliori campionati europei. Soprattuto in Bundesliga, che pullala di calciatori nipponici.

Nel 3-4-2-1 sceso in campo nell’ultima partita di qualificazione ai Mondiali vinta contro il Bahrein per 2-0, troviamo diversi volti noti. In porta c’era Suzuki, giocatore titolare in Serie A del Parma. La difesa era composta da Seko (del Grasshoppers, club svizzero), Itakura (del Borussia M’gladbach) e Ito (oggi al Bayern Monaco).

Ancora Bundes sugli esterni con Doan del Friburgo ma anche il super talento del Brighton Mitoma. Poi a centrocampo ci sono anche Endo del Liverpool e Morita dello Sporting Lisbona, mentre sulla trequarti c’erano Kubo, talento della Real Sociedad e Minamino, del Monaco. In attacco l’unica punta Ueda, giocatore del Feyenoord. Il tutto senza contare le altre star in panchina come Itakura, Miyoshi, Doan e tanti altri.

Suzuki, portiere del Giappone e del Parma (Credits: Parma Calcio)

Fiori di loto

Il ricordo più nitido del recente Giappone è quello dello scorso Mondiale, capace di arrivare agli ottavi di finale battendo ai gironi Germania e Spagna e arrendendosi solo ai rigori contro la Croazia semifinalista di Modric. Da quella sconfitta sono poi arrivati solo altri tre insuccessi, contro la Colombia in amichevole, l’Iraq ai gironi di Coppa d’Asia e l’Iran ai quarti della competizione del febbraio 2024.

Le altre sono state tutte vittorie, tra cui anche alcune prestigiose come il 4-1 alla Germania in amichevole e il 7-0 alla Cina nel girone di qualificazione e soli due pareggi contro Australia e Uruguay (amichevole). Una solidità e un’imprevedibilità che il c.t. Hajime Moriyasu porterà sicuramente con sè al Mondiale del 2026 e che, grazie ai talenti di Kubo, Mitoma e Ito (che insieme valgono più di 120 milioni secondi i dati Transfermarkt), potrebbero davvero stupire ancora una volta tutto il mondo. Magari sognando di diventare i più forti di tutti, proprio come Holly e Benji.

Simone Pagliuca

Nato nel 2001 con origini campane ma stabilito nel bresciano. Laureato in Scienze della Comunicazione, con il sogno di raccontare le emozioni che provo guardando il calcio, dai più piccoli talenti che giocano sulle spiagge fino ai campioni che calcano i più grandi stadi del mondo. Emozionarmi per emozionare: un "uno-due" che, si spera, possa andare in gol.

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