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Sanabria show a Marassi: ‘Tonny’ firma la salvezza del Genoa

Un tuffo a scacciare via nubi e pensieri bui sopra il cielo del Ferraris, un destro a baciare il palo e a mettere la parola fine con sessanta minuti d’anticipo su di una corsa lunghissima. L’uomo copertina di casa Genoa degli ultimi novanta minuti della stagione è stato lui: Antonio ‘Tonny’ Sanabria da San Lorenzo (Paraguay), capace di trascinare con una doppietta il Grifone alla salvezza.

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Contava esserci, nel momento più delicato di un’intera stagione: fatta di tante aspettative, pochi alti e tanti bassi, tre allenatori in panchina, due mesi di stop per la pandemia di Covid 19 nel momento migliore del Grifone e una ripresa tutt’altro che semplice. Il protagonista della notte da dentro o fuori di Marassi ha rischiato anche di non poterci essere, fermato nelle ultime tre gare (derby con la Sampdoria, Inter e Sassuolo) da un fastidio muscolare, ma nella gara decisiva ha risposto presente: maglia da titolare, tanti palloni toccati, due gol e in mostra quelle qualità che nell’anno e mezzo trascorso a Genova è riuscito a esprimere soltanto a tratti.

Nicola: "Che avventura. E' come se ci fossimo salvati due volte"

LA CHIAMATA DI SABATINI, IL RITORNO IN SPAGNA E GENOVA

Quelle qualità scoperte nel gennaio di sei anni fa da Walter Sabatini, che decise di portare un allora ancora ‘sconosciuto’ Sanabria nella capitale. Dove l’attaccante cresciuto nella Cantera del Barcellona però non riesce – nel mezzo anche un prestito al Sassuolo – a lasciare il segno. Tonny allora torna in Spagna.

Undici i gol in una stagione allo Sporting Gijong, diciannove in due e mezza con la maglia del Betis Siviglia, che convincono il Genoa (a gennaio 2019) a puntare su di lui come sostituto del pistolero Piatek nel frattempo finito in rossonero: prestito di 18 mesi con diritto di riscatto fissato a 20 milioni la formula dell’arrivo a Genova del Palamita. Subito gol al primo pallone toccato all’esordio assoluto ad Empoli, tre quelli messi a segno nei primi sei mesi di Genoa con Prandelli in panchina.

DA DESAPARECIDOS A UOMO SALVEZZA

Il resto è storia recente: 114 minuti e nessun gol con Andreazzoli, minuti che aumentano – ma ancora troppo poco – con l’arrivo a Genova di Thiago Motta. A puntare con decisione su Tonny è invece Davide Nicola, ripagato subito dal primo gol in stagione dell’attaccante paraguaiano: Atalanta, Bologna e l’importantissima vittoria nello scontro diretto contro il Lecce le altre firme del numero nove del Genoa.

Si arriva ad oggi. Ultimi novanta minuti della stagione, come un anno fa salvezza da conquistare all’ultima curva: sotto gli occhi di un Preziosi a fare la spola tra campo e spogliatoi nel pre partita, in panchina i giocatori a chiedere aggiornamenti dal Via del Mare. Dove il Lecce perde 4-3 col Parma. A Marassi invece Genoa-Verona finisce 3-0, di Romero (espulso nel finale) il gol a mettere la parola fine sul match. Obiettivo raggiunto, riflettori tutti puntati sul protagonista di giornata e con Nicola portato in trionfo dai suoi giocatori al triplice fischio di Irrati. Per una salvezza sofferta ma raggiunta: tra aspettative disilluse, una scalata targata Nicola ed errori sicuramente da non ripetere. Nella quattordicesima stagione in Serie A del Grifone già alle porte.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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