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Genoa, Criscito: “Mi sento genovese. No all’Inter per tornare qui”

Dal Genoa al Genoa, un doppio ritorno nello spazio di 10 anni e una lunga avventura che si è da tempo trasformata in amore. Domenico Criscito e il rossoblù sono oggi una cosa sola: “Mia moglie è nata qui e anch’io ormai mi sento genovese e tifoso del Genoa. Dopo 7 anni in Russia feci di tutto per tornare” ha raccontato il capitano genoano a Sky Sport. “Ho detto di no all'Inter, ma per il Genoa avrei detto di no a tutti. Ho rifiutato anche il rinnovo con lo Zenit, volevo tornare a casa e sono contento di questa scelta. Sono arrivato a Genova oltre 20 anni fa, non conoscevo ancora questa città che ora invece sento mia”.

“Mai battuta l’Inter, ce la metteremo tutta”

La prossima contro l’Inter per Criscito potrebbe essere la sua 200^ presenza in Serie A: “Praticamente tutte in rossoblù. E con l’Inter non ho mai vinto in carriera, è l’unica big che mi manca. Ce la metteremo tutta. Hakimi assente? Ci sarebbe voluta la moto… Ma ci sarà qualcuno altrettanto forte, bisognerà stare attenti. Siamo imbattuti da 7 gare in campionato ma è sempre difficile giocare a San Siro contro l'Inter. Siamo in un buon momento e arriviamo sereni, siamo sfavoriti sulla carta ma è un banco di prova. Vogliamo fare la nostra partita”.

“Quella frase di Badelj dopo il gol al Verona… E Ballardini dà carica”

Criscito ha poi parlato dell’ultima gara pareggiata al 94’ contro il Verona: “Badelj dopo il suo gol mi ha abbracciato e mi ha detto: 'Dove sono i tifosi?'. Si ricordava del boato della gente al mio gol contro la Lazio nel 2019, era avversario allora. Abbiamo avuto una grande reazione e dobbiamo continuare così”. Ma dopo l’Inter ci sarà anche il derby con la Sampdoria: “Ci penseremo da lunedì, passeranno tre giorni e prima c’è l’Inter. La gente qui vive per il derby, speriamo di dare gioia ai tifosi. Ballardini è sempre uguale, è serio e ama il suo lavoro. Ci ha trasmesso la carica che ci mancava”.

Il ricordo della tragedia

Poi un ricordo della tragedia del Ponte Morandi: “Mi ricordo quel 14 agosto 2018, ero in auto e stavo tornando a casa coi miei due figli e mi avvisarono dell’accaduto. Avevo attraversato il Ponte Morandi appena 10 minuti prima del crollo. Ora il pensiero va sempre alle 43 vittime, un dolore che non si cancella. Ma questa città ha grande forza e si rialza sempre”.

Redazione

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