‘Only One Year’, – come annunciato un anno fa dal presidente Alberto Zangrillo – ora sì, è tempo solo di festeggiare. Rincorsa finita, promessa mantenuta: trecentosessanta cinque giorni dopo il Genoa saluta la B e ritrova subito la Serie A. Obiettivo centrato al primo tentativo, festeggiato di nuovo in un Ferraris sold out per l’occasione, – oltre trenta mila i tifosi presenti sugli spalti – nell’ultima sfida di questo lungo campionato. Avversario di giornata, quel Bari (aritmeticamente terzo e già proiettato ai playoff validi per l’ultimo posto vista Serie A) tra le tappe fondamentali del cammino vincente firmato Gilardino: alla voce ‘cartoline della stagione’ di sicuro non può mancare la vittoria del Grifone davanti ai cinquanta mila del San Nicola dello scorso 26 dicembre.
Tre punti fondamentali per il Grifo, che hanno di fatto tolto definitivamente l’etichetta ‘ad interim’ ad Alberto Gilardino, diventato a tutti gli effetti uno dei protagonisti indiscussi della promozione del Genoa. Celebrata nella notte del Ferraris anche in forma ufficiale, con la premiazione e la consegna da parte del presidente della Lega di B Mauro Balata della coppa Nexus per la seconda classificata alla fine della partita. 4-3 il risultato finale, grazie alla reti per il Genoa dell’ex Sabelli, a quella del solito Gudmundsson, al gol di Ekuban e a quello, nel giorno del suo addio al calcio, in pieno recupero di Mimmo Criscito. Ironia della sorte, da quel dischetto sotto alla Nord che un anno fa lo aveva visto nel derby con la Sampdoria sbagliare il rigore che poteva valere la salvezza. Di Esposito, Benedetti e Cheddira i gol del Bari, utili solo ad aggiornare dati e statistiche). Momenti di una festa a tinte rossoblu cominciata molto prima del fischio d’inizio della gara di Marassi. Già da metà pomeriggio, infatti, i tifosi hanno iniziato a festeggiare fuori dal Ferraris, appuntamento per tutti sotto a quella Gradinata Nord cuore pulsante del tifo rossoblu, sempre presente così in casa come in trasferta.
Pronta questa notte ad omaggiare il Capitano rossoblu di tante battaglie Mimmo Criscito, alla sua ultima partita da calciatore. Un ritiro annunciato quello del numero 4 rossoblu, in una giornata di festa diventata anche l’occasione per i tifosi del Genoa di rendere omaggio – cori e targa speciale per lui nel pre partita – a chi della storia del Grifone ha fatto parte per più di vent’anni: arrivato ragazzino nel 2002, grazie all’intuizione della bandiera rossoblu Claudio Onofri, Mimmo ha lasciato il calcio dopo quasi 300 partite con il Grifone sul petto (291 per l’esattezza, sesto giocatore per presenze nella stopria del club).
Nel mezzo, le avventure e i trofei vinti con Juventus, Zenit e Toronto, prima del definitivo ritorno a casa lo scorso gennaio per regalare ai suoi tifosi quella Serie A persa un anno prima. Missione compiuta, finale riscritto, maglia rossoblu diventata ormai una seconda pelle indosso: ultimo capitolo di una lunghissima storia d’amore, celebrata da Mimmo con una lunga lettera letta ai tifosi presenti al Ferraris, storia pronta a continuare anche se con ruoli diversi. Alle porte per Mimmo una nuova avventura da allenatore, sempre con il rosso e il blu a fare da sfondo. Storia tutta da scrivere, quella appena scritta invece racconta di un Genoa di nuovo in A dopo la lunga stagione da protagonista in B. ‘Only One Year’, promessa mantenuta. Rincorsa finita, è tempo di festeggiare.
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