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Gattuso: “Kessie, episodio chiuso. Mio futuro? Fra due mesi dirò quello che penso”

"Se sono arrabbiato con Kessie? No". Gennaro Gattuso vuole subito mettere un punto fermo sulla questione del suo spogliatoio. Niente rancori, nessun problema, dopo quella lite con Biglia, brutta cornice a un derby che proprio non è piaciuto. "Non ce l'ho con Franck. L'episodio è chiuso, non ci sono problemi. In squadra ci vuole il rispetto verso tutti, questo conta. Ora non c'è più nulla da dire". "I due giocatori ci hanno messo la faccia: è un segnale positivo, vuol dire che possiamo raggiungere il nostro obiettivo".

Ancora sull'episodio, Gattuso è chiaro: "Nella mia carriera da calciatore ho sbagliato anche io, come con Jordan, ho sempre messo la faccia e pagato a caro prezzo, mi sono assunto la mia responsabilità e la società me l’ha sempre fatto pesare. Dopo Milan-Tottenham ci fu Chievo-Milan, Galliani voleva togliermi la fascia, io ero capitano all’epoca. Voleva dare un segnale, poi la squadra si è opposta. Credo fortemente in questo aspetto”.

Tanti i temi toccati durante la conferenza stampa. Si parla anche di San Siro: "È il cuore, la nostra storia, dove sono state giocate grandissime partite. Ma bisogna capire le esigenze del club che vuole tornare a giocare ai livelli dei top club europei. È giusto che la società stia pensando anche a fare qualcosa di diverso". Poi, il campo: "Contro l'Inter abbiamo disputato un primo tempo davvero orribile, imbarazzante. È stata una mazzata, brucia, mi sono stufato di fare gli stessi discorsi sui nostri errori. Noi però ci stiamo giocando il nostro scudetto: arrivare in Champions League. La nostra speranza è quella. Bisogna capire sempre i pregi e i difetti della squadra che si allena. Per caratteristiche dei giocatori, facciamo fatica a fare un certo tipo di calcio. Lo dicono le statistiche, le partite, quando vogliamo fare una pressione più alta. Per mesi avete fatto i complimenti alla linea di difesa, ma andavano fatti i complimenti a tutti. Quando fai 8-9 partite senza subire gol è perché c’è attenzione, sei più corto. Se devi correre 60 metri all’indietro, si fa più fatica​".

Ma poi, attenzione anche al suo futuro: "Lo conoscere a fine stagione, fra due mesi dico quello che penso veramente. Non penso al mio contratto ora, io penso all’obiettivo da raggiungere. Sono focalizzato sul mio lavoro ed a riportare il Milan dove merita, leggo tante chiacchiere, mi faccio scivolare tutto addosso e continuo a lavorare. Ma quando finirà il campionato vi dirò quello che penso e quello che farò”.

Redazione

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