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Gattuso in Slovacchia per Italia-Germania U21: “Il talento c’è, ma serve tempo”

Gennaro Gattuso – Imago

Il neo CT della Nazionale in Slovacchia per seguire il quarto di finale dell’Europeo U21

Gennaro Gattuso al fianco dell’Italia Under 21. Il nuovo commissario tecnico della Nazionale è volato in Slovacchia per seguire dal vivo il quarto di finale dell’Europeo di categoria contro la Germania, alla “Dac Arena” di Dunjska Streda.

In compagnia del segretario generale della FIGC, Marco Brunelli, e del capo delegazione della Nazionale maggiore, Gianluigi Buffon, Gattuso è arrivato nel primo pomeriggio nell’hotel che ospita l’Italia a Trnava, sede delle tre gare del girone e quartier generale dell’Under 21 in Slovacchia.

Dopo aver salutato un altro campione del Mondo, il capo delegazione Giancarlo Antognoni, e il coordinatore delle Nazionali Giovanili, Maurizio Viscidi, il neo CT ha incontrato il tecnico Carmine Nunziata, lo staff e gli Azzurrini, facendo il suo in bocca al lupo alla squadra nell’immediata vigilia della sfida con i tedeschi.

Tommaso Baldanzi, centrocampista Italiano (credits: Martina Cutrona)

Gattuso: “Ho apprezzato lo spirito dell’Under 21”

Il talento c’è, ma bisogna dare ai giovani la possibilità di esprimerlo – ha dichiarato Gattuso a Rai 2 -. Hanno bisogno di tempo, di poter sbagliare e di crearsi un vissuto. I nostri ragazzi stanno facendo molto bene a livello di nazionali giovanili, poi però il percorso deve continuare, non si deve fermare a 18 o 19 anni. Dobbiamo essere bravi in questo“.

E sul percorso degli azzurrini a Euro U21: “Di queste tre partite ho apprezzato soprattutto lo spirito, il senso di appartenenza, la voglia di stare in campo e la capacità di saper soffrire. Si vede che molti di questi ragazzi giocano insieme da tanti anni. La Germania è un’avversaria tosta, speriamo di fare una bella prestazione e di passare il turno“.

Jacopo Pigliacampo

Classe 2000, aspirante giornalista sportivo con la passione per le statistiche e il fantacalcio. Da piccolo ho sempre preferito i libri al calcio: correre dietro a un pallone era troppo faticoso, meglio leggere e scrivere. La vita, però, a volte fa giri strani. Ora passo le mie giornate proprio dietro al calcio. Giocato? No, sempre meglio scritto.

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