Perspicacia. Intensità. Saper cogliere l’attimo. Il Frosinone che batte la Reggina all’Oreste Granillo di Reggio Calabria è ad immagine e somiglianza del suo allenatore Fabio Grosso. Lo stesso che 16 anni fa, aspettò proprio il “suo momento” per far diventare l’Italia Campione del Mondo per la quarta volta nella sua storia.
Così come Mulattieri deve attendere il 34’ della sfida in Calabria per farsi trovare pronto sull’errore di Camporese e in progressione superare Colombi per depositare in rete lo 0-1. Mentalità vincente quella della squadra laziale, che non si ferma davanti ad una Reggina in forma e che fino al momento aveva perso solo contro il Perugia allo Stadio Granillo. Una fase difensiva perfetta quella messa in atto dal Frosinone che si chiude con attenzione e riparte con le folate del suo tridente.
Una solidità difensiva ritrovata proprio nella sfida più importante, fin qui, della stagione. Un clean sheet di Turati che non corre praticamente mai pericoli, nonostante un’assenza pesante per infortunio di capitan Lucioni. Convocato e in tribuna contro Reggina e Cagliari pur di stare vicino alla squadra, per lottare e soffrire, insieme. La squadra di Fabio Grosso si riconferma miglior difesa del campionato, con sole 10 reti subite in 16 giornate. Non solo, nella sfida del Granillo la coppia dei centrali difensivi Ravanelli e Szyminski, quest’ultimo in gol per lo 0-3, riescono anche ad arginare il miglior attacco del campionato con 28 gol realizzati fin qui.
Gioca, segna, si diverte e dipinge calcio. Potrebbe essere sintetizzata così la partita di Roberto Insigne allo Stadio Granillo. L’ex di turno, in amaranto nella stagione 2014-2015, regala spettacolo nel corso della sfida dello Stadio Oreste Granillo. Profumo di casa, la stessa che lo accolse giovanissimo e che lo lanciò di fatto verso il calcio dei grandi. E Insigne jr, al Granillo, si esalta. Come era già successo lo scorso 5 aprile, quando vestendo la maglia del Benevento aveva realizzato il gol del vantaggio nella vittoria dei campani in Calabria.
Dribbling, sterzate, sventagliate alle spalle della difesa. La chiave del gioco offensivo, ma anche il regista in quella zona del campo, nelle ultime quattro sfide del Frosinone dove il fratello d’arte ha realizzato 3 gol. Quello decisivo ad Ascoli, il 2-1 contro il Cagliari e il sinistro al volo di controbalzo contro la Reggina. Il gol che chiude praticamente i giochi. Una perla di rara bellezza che si insacca all’incrocio dei pali. Un’opera d’arte, per un fratello d’arte. Il Frosinone corre, alla guida Fabio Grosso, accanto Roberto Insigne.
Francesco Marra Cutrupi
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