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Frosinone, Di Francesco: “Ho parlato con Huijsen. Mercato? Ci serve un esterno”

Domani, sabato 6 gennaio, alle ore 15:00, scenderanno in campo Frosinone e Monza. Allo stadio Benito Stirpe, i gialloazzurri vogliono rialzarsi dopo le tre sconfitte di fila. Alla viglia della sfida, l’allenatore del Frosinone Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa, presentanto la gara.

 

Le parole di Di Francesco

Sulla sfida contro il Monza: “Sono dispiaciuto di aver perso con la Lazio dopo quei 70 minuti. Le disamine è importante farle durante la gara, dopo è troppo semplice e l’ho detto anche ai ragazzi. Ci siamo allenati duramente su questo aspetto, è importante stare sempre in partita. Il Monza è una grande realtà dal punto di vista degli investimenti. Stanno facendo bene in questa stagione, hanno un allenatore che sta lavorando molto bene. È una squadra che sa quello che vuole”.

 

 Su Huijsen, che andrà alla Roma: “Chiamare i calciatori? Non l’ho mai fatto. Ovviamente quando i direttori mi dicono che il calciatore vuole parlare con me lo faccio con piacere. Ma personalmente rispetto molto i diversi ruoli in una società. Con Huijsen ho parlato perchè lui voleva parlare con me, non io con lui. Poi ha fatto scelte diverse, a me non interessa. Qui deve venire chi ha voglia, perchè i giovani in questo contesto stanno crescendo e devono avere la voglia e la possibilità di crescere anche sbagliando. E ora? L’idea del direttore è quella di andare su calciatori non troppo anziani ma su calciatori più o meno giovani che hanno ancora voglia di dimostrare. Sugli esterni qualcosa dobbiamo fare perchè eravamo già uno in meno, e ora con l’infortunio di Marchizza siamo corti”.

 

 Sul nuovo acquisto Ghedjemis: “Lo conoscevo poco, viene dalla terza categoria francese. Gioca a destra ed è mancino come Soulé, ma ha caratteristiche diverse, una gamba diversa. Si è presentato bene anche con i compagni che gli hanno già dato il soprannome “Benzema”. Il direttore ha questi colpi e quando li fa attendo sempre la crescita di questi ragazzi perchè vanno sempre aspettati”.

Jacopo Pigliacampo

Classe 2000, aspirante giornalista sportivo con la passione per le statistiche e il fantacalcio. Da piccolo ho sempre preferito i libri al calcio: correre dietro a un pallone era troppo faticoso, meglio leggere e scrivere. La vita, però, a volte fa giri strani. Ora passo le mie giornate proprio dietro al calcio. Giocato? No, sempre meglio scritto.

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