Marocco e Francia come Davide contro Golia: questa sera allo stadio Al-Bayt di Al Khor andrà in scena una semifinale che si prospetta ricca di emozioni. Da una parte la nazionale di Deschamps campione in carica; dall’altra il Marocco, vera e propria sorpresa di questo Mondiale, prima squadra africana a raggiungere le semifinali di una Coppa del Mondo.
Le forze in campo, almeno sulla carta, non sembrano lasciare scampo alla formazione di Regragui: la rosa francese è valutata 997 milioni di euro, quella marocchina 241. Per intenderci Mbappe da solo vale quasi quanto tutto l’11 titolare del Marocco. Eppure non è soltanto questione di numeri, c’è molto di più in campo. Marocco e Francia sarà una sorta di derby, una sfida nella sfida tra culture diverse ma allo stesso tempo legate. “Questa semifinale assomiglia a una finale di Coppa d’Africa“, ha commentato la leggenda nigeriana Jay Jay Okocha.
Alla vigilia della sfida il ct del Marocco Regragui in conferenza stampa ha detto: “Che vinca la Francia o vinca il Marocco, festeggeremo insieme agli Champs-Élysées, viviamo insieme. Per tutti i cittadini con doppia nazionalità, sarà un momento emozionante”. Una frase che riassume alla perfezione quella che è la storia di Francia e Marocco.
A partire dal XX secolo, infatti, circa 1,5 milioni di marocchini sono emigrati in Francia. Si stima che il 30% dei 6,7 milioni di immigrati francesi sia proprio di origine magrebina (Marocco, Tunisia e Algeria). Una diversità che è l’emblema della storia francese, una nazione che ha avuto decine di colonie in giro per il mondo e che ora si ritrova a essere un calderone di etnie e usanze diverse.
Basti pensare che dei 26 convocati da Deschamps per il Mondiale, ben 12 avrebbero potuto giocare per nazionali africane. Da Camavinga per l’Angola fino a Saliba per il Cameroon, passando per il Mali di Dembelè e Congo di Kolo Muani.
Il caso che però colpisce di più è quello di Mattéo Guendouzi: madre francese e padre franco-marocchino. Per lui Francia-Marocco sarà una sfida dal sapore molto particolare, e lo stesso potranno dire al contrario il capitano del Marocco Saiss e Boufal, nati entrambi in Francia. Doppio passaporto, il doppio delle emozioni. Come detto da Regragui, a prescindere da chi vincerà, una parte di loro forse esulterà lo stesso.
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