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Francia, il Mondiale di Griezmann: da goleador a leader tuttocampista

Mancano soltanto due giorni alla finalissima dei Mondiali Qatar 2022 tra Argentina e Francia. Gli occhi di tutto il mondo saranno puntati su uno dei duelli calcistici più iconici di sempre: Leo Messi vs Kylian Mbappé. I due capocannonieri del Mondiale, compagni di squadra al PSG, che si giocano tutto nella finale di domenica 18 dicembre. Ma c’è un giocatore di Deschamps, già campione del mondo nel 2018, che per tutta la competizione è rimasto piuttosto lontano dai riflettori, ma si è dimostrato fondamentale per il percorso della Francia: Antoine Griezmann.

Un’immagine eloquente di quello che ha fatto e ha rapppresentato Griezmann per la sua nazionale in questo Mondiale arriva direttamente dal secondo gol della Francia nel quarto di finale contro l’Inghilterra: Giroud fa impazzire i tifosi Bleus, quasi tutta la squadra va ad abbracciarlo, ma poi Mbappé cambia strada. Corre da Griezmann, che sta esultando insieme a Theo Hernandez. Lo prende per la testa e la agita animatamente, come a dirgli: “Amico, ma che hai fatto?!”. Man mano arriva tutta la squadra ad abbracciare Le Petite Diable. Per ultimo anche l’autore del gol, decisivo per il passaggio del turno della Francia, Olivier Giroud, che prende l’ex Barcellona di peso e lo alza al cielo, come se fosse un trofeo. Il motivo? Griezmann ha fatto un assist semplicemente spaziale, con un cross al bacio sulla testa dell’attaccante del Milan, dopo aver schermato per tutta la partita, rincorrendolo in tutte le zone del campo, il più grande talento degli inglesi Jude Bellingham.

Francia, il nuovo ruolo di Griezmann

Ma com’è cambiato il ruolo di Griezmann nella Francia di Deschamps? Al Mondiale 2018 Grizou arrivava da una delle sue migliori stagioni a livello realizzativo in carriera: ben 29 gol tra tutte le competizioni con l’Atletico Madrid, a cui se ne sono aggiunti altri 4 al campionato del mondo con la Francia. La punta centrale era sempre Giroud, come oggi; c’era Mbappé, come oggi; ma il miglior realizzatore era Griezmann. Una seconda punta micidiale, in grado di colpire in ogni modo e infallibile dal dischetto.

Nel 2022, invece, il collante perfetto di una squadra piena di talenti e qualità, l’uomo “nell’ombra” che tiene insieme tutto il gruppo con il lavoro di sacrificio, con i passaggi sempre giusti, con gli inserimenti improvvisi. In ogni zona del campo, insostituibile per 90 minuti.

Un po’ come Messi nell’Argentina o Modric nella Croazia: i ruoli sono diversi, ma il carisma e la leadership li accomunano. Non a caso, Griezmann, secondo i dati Opta, è il giocatore ad aver creato più occasioni da gol in questo Mondiale: ben 17, una in più di Messi. Le Petit Diable è stato in grado di reinventarsi a 31 anni, in una delle stagioni più complicate, e anche controverse, della sua carriera.

Infatti, Griezmann in questa prima parte di stagione, prima che venisse ufficializzato il suo nuovo passaggio a titolo definitivo all’Atletico Madrid, ha avuto la possibilità di giocare soltanto partendo dalla panchina: l’accordo tra i Colchoneros e il Barcellona era per un prestito biennale (iniziato nella scorsa stagione), con obbligo di riscatto fissato a 40 milioni di euro nel caso in cui il francese giocasse almeno di 45 minuti nel 50% (o più) delle partite.

Tra i club si è accesa una diatriba sul caso dell’attaccante, e di conseguenza Simeone, in accordo con la società, ha deciso di inserire il francese soltanto a partire dal 61esimo minuto di ogni partita. Griezmann ha mostrato grande professionalità e ha segnato 3 gol a gara in corso, fino a quando non è stato definitivamente riscattato.

La sua stagione, come quella di tutto l’Atletico Madrid, non è decollata, ma in questo Qatar 2022 sta dimostrando, a 31 anni, di valere ancora tantissimo. A lui, a Deschamps, a Mbappé, e a tutta la Francia, manca soltanto l’ultimo passo, per il bis Mondiale.

Tommaso Freni

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