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Il Foggia si gode i playoff, Curcio a RadioGdm: “Serie B e record di gol”

“L’obiettivo è cercare di fare in queste ultime due partite più punti possibili, abbiamo solo cinque punti di distacco quindi ce la giocheremo a viso aperto. La testa è al massimo obiettivo, cercheremo di posizionarci più in alto possibile“. Parola di Alessio Curcio, ospite della puntata dedicata alla preview del 37esimo turno del girone C di serie C su RadioGdm. Il numero 10 del Foggia è uno dei simboli della stagione rossonera, avviata con l’obiettivo salvezza e destinata a terminare ai playoff. Traguardo già conquistato da Fumagalli e compagni con due turni di anticipo sul termine della regular season. Merito della vittoria di mercoledì scorso contro il Monopoli: un  1-0 disegnato da Curcio con un delizioso arcobaleno su punizione.

 

 

“Marchionni e quel Carrarese-Arzachena”

Un prodigio sportivo, quello dei rossoneri, ripescati a settembre dopo la retrocessione d’ufficio di Bitonto e Picerno. “Sono arrivato a Foggia il 5 ottobre – ricorda Curcio – le vicissitudini precedenti me le hanno solo ricordate. Oltre al ritardo nella partenza per il ripescaggio ci sono stati dei problemi per quanto riguarda gli allenatori”. Fino all’arrivo di Marco Marchionni, che a Curcio in fondo era legato. Stagione 2008/09: Alessio intravedeva la prima squadra della Juventus dopo quattro anni nel settore giovanile, il suo attuale allenatore vestiva bianconero. “Gliel’ho ricordato non appena è arrivato ma qualche settimana dopo – sorride – avevo fatto parte di qualche allenamento in prima squadra e già lì avevamo giocato insieme”. Il sorriso si allarga quando si parla di Serie C, però:”Gli ho ricordato un Carrarese-Arzachena in cui siamo stati avversari: è subentrato quasi puntandomi e mi ha fatto un’entrata bella tosta, ci abbiamo riso su. Lo capisco, avevo fatto un gol e un assist”.

 

 

“Sardegna nel cuore, a Foggia tanti stimoli”

Arzachena per Curcio significa rilancio. Quello di un 27enne talentuoso, arrivato nel 2004 alla Juventus su segnalazione di Luigi di Giaimo che lo aveva visto a Napoli in un torneo e passato per tanto calcio di C: Canavese, Casale, Castiglione, Renato, dove il ginocchio fa crack. “Estate 2017, qualche mese prima in un pranzo di famiglia” cominciammo a valutare piani alternativi al calcio. Eravamo in cinque intorno a quel tavolo – raccontava tre anni fa a GianlucadiMarzio.com – io, i miei genitori, mia sorella e mio fratello. Lui fu quello che mi spinse più di tutti a non mollare”. Ecco allora il biglietto aereo per Arzachena, quello giusto: 13 gol e 9 assist.”Ho la Sardegna nel cuore, lì sono rinato – spiega Alessio – prima a Nuoro poi ad Arzachena, lì giocavo trequartista e mi sono divertito tantissimo. A Foggia sto giocando più da seconda punta ma nasco da 10. A livello numerico ci siamo quasi, ad Arzachena ero a 9 assist, qui ne ho fatti 4. Sicuramente Foggia sul piano della grandezza della piazza e del blasone è una storia diversa. In piazze così importanti mi sarebbe piaciuto tanto giocare con  la presenza dei tifosi. Non avrei certo temuto la pressione“. Dove l’ex Vicenza e Catania è arrivato intanto a quota 12 centri in campionato e non vuole porsi limiti. Rovesciando il mondo, come fatto a inizio marzo  contro la Turris. Stop e girata acrobatica, gol da spellarsi le mani per gli applausi. “In realtà uno più bello l’ho fatto in Casale-Alessandria” ammicca lui.

 

  

“Sereni ai playoff, ce li siamo meritati sul campo”

Lo fa anche oggi, guardando la classifica. Con vista sulla sfida contro la Juve Stabia quinta, che precede il Foggia di cinque punti e una posizione. “Nei playoff dobbiamo giocare sereni, ci piacerebbe essere la mina vagante” ammette. “Non abbiamo tanti giocatori di categoria, all’inizio ci davano tutti per spacciati e abbiamo meritato tutto sul campo a suon di prestazioni, vittorie ed equilibrio tra quello che c’era prima e i giocatori di talento arrivati in corsa come Agostinone, Del Prete e Rocca. Il mister è stato bravo nel mantenere questo equilibrio tra vecchio e nuovo”. Voce di chi ama il calcio di qualità (“La Ternana ha fatto un percorso trionfale, ha accumulato record su record. Quando non giocavamo in contemporanea vedevo tutte le loro partite”) e sogna la Serie B. “Se sia arrivata qualche telefonata al mio procuratore non lo so, che io sia pronto mi sento pronto. Mi piacerebbe tanto avere questa possibilità“. Vita di un trequartista, sempre sul filo fra applausi e fischi. Che intanto sogna di superare il suo primato di gol. In fondo, Transfermarkt, portale specializzato, gliene assegna già 14: “Che sia di buon auspicio“. Con il sorriso.

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Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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