Festeggiare il compleanno a fianco di Ronaldo. Niente torta: i dolci sono vietati in ritiro. Però in quell’occasione un sorriso gli è stato strappato. “Ma ti rendi conto della fortuna che hai?”, gli chiedono gli amici. “In effetti…”. Non parla molto, Nicolò Fagioli: è timido, introverso. Tutto il contrario di quello che poi è in campo. Sguardo serio, faccia pulita e aria da predestinato. Quella, se la porta dietro da oltre sei anni.
L’episodio del compleanno risale a poche settimane fa: la Juve è a Napoli per il ritiro prepartita. La gara si gioca il 13 febbraio, il 12 Nicolò fa gli anni. Non è un regalo, capita per caso: a pranzo, il suo posto è al fianco di CR7. In allenamento si conoscono bene ormai, ma non è da tutti, a quell’età, vivere da compagni del più forte di tutti. Ma questa è una parentesi simpatica, la sua storia parte da più lontano.
A 14 anni, la Juventus già aveva fatto di tutto per portarlo in bianconero dalla Cremonese. Bisognava convincere il giocatore e la famiglia a lasciare la sua Piacenza per trasferirsi a Torino. A quell’età, non è mai facile. “Per Nicolò c’è un posto nella nostra foresteria, c’è l’iscrizione al J College: ci prenderemo cura di lui”, dice la Juventus alla famiglia. Che con entusiasmo accetta, sapendo che sarebbe stata dura.
In bianconero cresce e impressiona. Non ha una stazza imponente, ma una visione di gioco e un tocco palla che a settembre 2018 gli valgono i complimenti di Allegri: “Vederlo giocare a calcio è un piacere” aveva detto Max. “Ha i tempi di gioco giusti, come smarcarsi, quando e come passare la palla. Non ne escono tutti gli anni di ragazzi così”. Mica male. Lui tiene la testa bassa e continua a giocare: con Francesco Baldini, in Primavera, è un titolare fisso.
Sembra andare tutto per il meglio, ma ad aprile 2019 arriva la prova più dura: è costretto a fermarsi per un’aritmia cardiaca. 4 settimane di stop ma tutta l’intenzione di riprendere più forte di prima. Lo fa e viene catapultato nell’Under 23. È la scorsa stagione: parlando con il suo agente D’Amico, la Juventus continua a costruire il suo futuro, che è tutto bianconero. Possibilità di prestito? Nemmeno considerate: è un investimento che deve crescere in casa.
Detto, fatto. 14 partite in Primavera con Zauli, 10 con Pecchia nella squadra B l’anno scorso; 13 con Zauli intanto salito in Under 23, due con Pirlo quest’anno. Contro la Spal, l’esordio assoluto tra i grandi in Coppa Italia, partendo titolare. Contro il Crotone, la prima in Serie A: 20’ in campo a fare ordine, con la partita già nelle mani della squadra di Pirlo.
A proposito: che consigli può dare il Maestro a uno che prova a giocare nel suo stesso ruolo? “Gioca semplice, non strafare”. Le uniche, poche parole del suo allenatore. È laconico Fagioli, proprio come Pirlo: non serve dire molto, conta quello che si mette in campo. E adesso le porte della prima squadra gli si spalancano davanti. Un bellissimo punto di partenza, come il compleanno al fianco di Ronaldo. Aspettando di togliersi tante soddisfazioni.
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