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La particolare giacca prepartita indossata dalla Germania a Euro 2024

Capelli blu, scarpe di Mario Bros e dichiarazioni che diventano virali. A Euro 2024 non manca nulla. Ma siete sicuri di aver notato proprio tutto? Se avete visto almeno una partita della Germania c’è un dettaglio che può essere sfuggito. Non nei 90’ ma poco prima, durante l’inno nazionale. Mentre Toni Kroos e compagni cantano il Deutschlandlied, il primo piano dei cameramen mette in evidenza due particolari patch che non sono state messe lì per caso. C’è un motivo. 

Le patch indossate dalla Germania

Da un lato, la mappa della Germania con le iniziali del giocatore ad indicare il luogo preciso in cui è nato. Dall’altra parte, il numero di presenze con la maglia della nazionale: chi ha raggiunto almeno 50 o 100 presenze ha una patch unica argentata o oro, come riconoscimento del risultato ottenuto. Questo il traguardo raggiunto da Joshua Kimmich (88 presenze), Antonio Rudiger (71 presenze), Manuel Neuer (121 presenze) e Toni Kroos (111 presenze), giusto per citarne alcuni. Outfit che diventano un vero e proprio cult. E Adidas non è nuova a questo tipo di iniziative. Non solo nel calcio. 

Stile Nba

Dicevamo di Adidas. Sponsor tecnico degli anni ’10 del mondo Nba, l’idea delle patch commemorative era già stata usata in occasione degli All-Star Game, nel 2013 e nel 2014.
Durante il classico e “spettacolare” ingresso in campo, infatti, Kobe Bryant e le altre stelle americane erano soliti indossare una varsity jacket personalizzata con delle piccole coccarde ad indicare la quantità di trofei vinti (titoli Nba e Mvp) e il numero di presenze all’All-Star Game. 

Ora che lo avete scoperto, gli inni nazionali prima di Germania-Svizzera saranno gli highlights più visti della partita. Un esercizio di geografia anche per i meno esperti dei Lander tedeschi.

Lorenzo Bloise

Classe 2001, nato nel comasco, oggi pendolare a Milano. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature: giocatore di provincia di basket, con il calcio mi sono limitato alla PlayStation. Cresciuto tra un doppio passo di Cristiano Ronaldo e un fadeaway di Dirk Nowitzki. Davanti alla televisione, allo stadio o al palazzetto con la stessa curiosità di un bambino. Highlights, repliche, interviste e dirette notturne: ogni scusa è buona per non perdermi nulla. La letteratura mi ha aiutato a riscoprire la bellezza e l'efficacia delle parole: le stesse che mi permettono di raccontare ciò che gli altri si limitano a guardare. Storie, anedotti e culture che si intrecciano tra di loro: per me lo sport è questo e tanto altro.

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