Una doppietta che rimarrà nella storia, ma potevano essere 3 reti per questione di centimetri. Due gol per superare il Qatar, che diventa la prima nazionale ospitante a perdere la gara inaugurale. Enner Valencia è diventato il top-scorer dell’Ecuador ai mondiali e con 33 anni e 16 giorni è anche il più longevo a segnare il primo gol in un’edizione della Coppa del Mondo, un record che deteneva Altobelli con il gol a 30 anni e 184 giorni a Messico ‘86 contro la Bulgaria.
L’attaccante del Fenerbahce è nato a San Lorenzo nella provincia di Esmeraldas. Un’infanzia trascorsa aiutando il padre nella vendita del latte di mucca per strada e con quei soldi si comprava gli scarpini per giocare a calcio nel Caribe Junior de Sucumbíos, la stessa squadra in cui ha iniziato Antonio Valencia. Giocava da trequartista e a 18 anni è passato all’Emelec. I primi mesi non sono stati semplici, a causa di un fisico troppo magro e difficoltà extracampo come dormire all’interno dello stadio Capwell, che in un’intervista a El Universo ha detto di conoscere come il palmo della sua mano. Dal 2009 è passato in Prima Squadra e ha iniziato a ricevere uno stipendio base di 300-500 dollari al mese, ma il debutto è arrivato grazie alla fiducia di Jorge Sampaoli, da esterno sinistro contro gli argentini del Newell’s in Copa Libertadores. Il debutto in nazionale è arrivato nel 2012 e nel 2013 è stato il goleador della Copa Sudamericana con 5 gol, che gli consentirono di passare ai messicani del Pachuca, nonostante l’anno prima lo volesse il Malaga di Pellegrini, e dopo una sola stagione con 18 reti in 23 partite è stato venduto al West Ham per 20 milioni di dollari. Cessione record nella storia del calcio messicano.
Tra gli episodi che spiccano nella carriera del classe 1989, ce n’è uno che è tornato alla mente quando è stato soccorso dallo staff medico nel primo tempo della gara contro il Qatar. Nel 2016, prima di Ecuador-Cile, Enner aveva ricevuto un mandato di arresto per mancato pagamento di alimenti di circa 17 mila, dollari alla sua ex moglie, Sintia Pinargote, per la cura della figlia. Nonostante fosse stato avvisato della presenza della polizia allo stadio per arrestarlo, Valencia ha giocato titolare e ha cercato un modo creativo per eludere le forze dell’ordine all’Olimpico Atahualpa. Come? In vantaggio per 3-0 ha finto uno svenimento durante il secondo tempo così da essere ricoverato da un’ambulanza con una maschera di ossigeno sul viso. Anche se all’inizio hanno provato a fermarlo vicino al trasporto medico, un ufficiale ha finalmente accompagnato il giocatore alla clinica più vicina. Poco dopo, il giudice che si occupava del caso ha annullato l’ordine ed Enner così non è stato arrestato.
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Conosciuto con il soprannome di Superman, Valencia ha vissuto alcuni giorni difficili nell’agosto 2016, quando dei sequestratori avevano fatto irruzione nell’abitazione della sua famiglia a San Lorenzo e avevano rapito sua sorella Enci. Chiedevano un milione e mezzo per il riscatto, ma dopo 10 giorni nella foresta, le forze dell’ordine ecuadoriane sono riuscite a liberarla e ad arrestare 6 persone.
Leader con la fascia al braccio della formazione con tanti giovani interessanti e allenata dal Lechuga Alfaro, l’ex attaccante di Everton e Tigres ora mette nel mirino Olanda e Senegal, con l’obiettivo di riportare La Tri agli ottavi di finale dopo 16 anni.
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