“Dieci giorni fa mamma mi ha telefonato e mi ha detto che c’era la possibilità di prendere in affidamento una famiglia ucraina. Ci abbiamo messo un secondo a decidere, anzi non è stata nemmeno una decisione: è venuto tutto in modo spontaneo. Ci siamo attivati, i miei genitori hanno avuto un primo incontro venerdì scorso e poi lunedì Hanna e Milan sono arrivati a Udine”.
Guglielmo Vicario, estremo difensore dell’Empoli, è salito agli onori della cronaca per aver ospitato una giovane famiglia ucraina nella sua casa di Udine. Un gesto di generosità e solidarietà che ha colpito in tanti.
“Il primo incontro è stato toccante, difficile – racconta ai microfoni de La Gazzetta dello Sport – Provi a immedesimarti, ma non ci riesci davvero. La guerra ti entra dentro e se non l’hai vissuta non la puoi capire. Però Milan è stato così bravo da non trasmetterci le sue sensazioni di paura o disagio. Anzi, ha trasmesso positività e forza. E’ un bambino educato, gentile”.
Il portiere dell’Empoli ha deciso, assieme alla sua famiglia, di aprire le porte della casa in cui è cresciuto.
“Sono nato e cresciuto lì. Hanna e Milan abitano nella parte della casa che prima era riservata a mia nonna, morta nel 2013. Così stanno tranquilli, hanno la loro privacy, ma per qualunque esigenza, anche solo per fare due chiacchiere e vedere degli sguardi amici, oltre che per i pasti, ci sono i miei genitori – conclude – E anche io, appena posso”.
L’INTERVISTA COMPLETA DISPONIBILE SU LA GAZZETTA DELLO SPORT
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