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Il rischio esclusione e il TAS: l’Ecuador all’esordio in Qatar senza Castillo

“Scenderà in campo con noi” ha spiegato Gustavo Alfaro nella conferenza di presentazione facendo riferimento all’assenza di Byron Castillo in Qatar. Un Mondiale sognato da tutta una nazione che rischiava di diventare un incubo proprio per le vicende legate al terzino destro del Leon

 

 

Il TAS scagiona (in parte) l’Ecuador e Castillo, che ora è la bandiera della Tri

In Ecuador Castillo è già stato definito il “terzino destro più forte del mondo” e per Alfaro lui è una bandiera della squadra. Andiamo per gradi però. Prima serve fare un salto all’indietro per comprendere al meglio la situazione. Al Mondiale l’Ecuador ci è arrivato come quarta forza del girone sbattendo fuori il Perù di Lapadula, la Colombia di James e il Cile di Vidal e Sanchez. Dopo la qualificazione il caso: Castillo, protagonista con la Tricolor, non sarebbe ecuadoregno, ma colombiano. Perù e Cile fanno ricorso, ma vince sempre l’Ecuador. La FIFA prima e il TAS di Losanna poi danno ragione alla Tri che quindi in Qatar ci è volato e oggi farà il suo esordio contro i padroni di casa.

 

 

L’ultima sentenza è quella decisiva, ma in parte ha comunque colpito l’Ecuador e Castillo. Il passaporto del giocatore è regolare, ma in passato erano state presentate documentazioni false. Esito? Il terzino non può partecipare al Mondiale, mentre l’Ecuador ha ricevuto una multa di 100mila euro e 3 punti di penalizzazione alle prossime Qualificazioni. Adesso le parole di Alfaro possono prendere forma.

Il ct dell’Ecuador presentando l’esordio ha spiegato come è stato vissuto questo periodo con la consapevolezza che se le cose fossero andate male in Qatar non ci sarebbe andato l’Ecuador: “Abbiamo dovuto affrontare momenti difficili, ma tutto dipende dall’atteggiamento che decidi di avere. Se vuoi diventare una vittima, allora diventi tale e senti che il mondo sta cospirando contro di te. Oppure lo vivi come una circostanza in più che devi attraversare, ma lo affronti e vai avanti“. Poi le parole al miele su Castillo: “Domani (oggi ndr) scenderà in campo con noi. Ha vissuto due processi. Se la gente avesse visto il suo dolore, quello della squadra e l’amore del gruppo nei suoi confronti…Castillo ora è una bandiera per noi“.

 

 

Così Castillo è diventato anche un simbolo, tanto che un brand ecuadoregno che vende prodotti hi-tech l’ha chiamato per fare una pubblicità al nuovo iPhone e nello spot lo definisce: “Il terzino destro più forte del mondo“. Difficile dirlo, sicuro per l’Ecuador era molto importante e sarà un’assenza pesante. Molto generoso in campo – d’altronde è stato ribattezzato anche “tres pulmones” – così appare anche nella pubblicità. Dopo aver comprato il nuovo telefono Castillo lo regala a un passante dicendogli: “Così puoi guardare l’Ecuador in Qatar“. In Qatar né il passante né Castillo ci andranno, ma se l’Ecuador c’è è anche merito del terzino del Leon. 

Redazione

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