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Dzemaili: “Ndoye da top club. Napoli? Con Conte può tornare a vincere”

Una cosa è certa. Quando nomini l’Italia a Dzemaili, sicuramente la reazione non sarà banale. Per metterci in contatto con lui basta poco. ‘Ciao Blerim! Manca poco a Italia-Svizzera, ottavo di finale di Euro 2024. Ce la vuoi raccontare?’. La risposta è (quasi) imminente: un ‘Certoooo’ caratterizzato da ben quattro ‘o’.  

“Mi aspetto una partita molto aperta – dice l’ex centrocampista ai microfoni di Gianlucadimarzio.com – La Svizzera ha giocato tre partite molto buone. Sta bene in campo, è un blocco unico e riparte bene con i giocatori che ha in attacco. Ndoye può essere da grande squadra”. 

“Vincerà chi ha più voglia. Euro-Bologna impressionante”

“Vincerà chi ha più voglia afferma Dzemaili, convinto. “L’Italia aveva un girone difficile. Fino a ora ha giocato un buon Europeo, a eccezione della partita contro la Spagna. Spalletti mette in campo la qualità dei singoli come Chiesa e Zaccagni. Non è da sottovalutare il cammino degli azzurri”. 

E in una Svizzera composta da sei italiani, l’attenzione è rivolta a Dan Ndoye. “Se migliora l’ultimo passaggio e il tiro in porta… Può essere un giocatore da grande squadra – dice Blerim – Deve migliorare tanto. Ma contro la Scozia (dove è stato osservato anche da Dario Baccin, vice direttore sportivo dell’Inter, ndr) ha giocato punta e non era semplice”. 

Ndoye è soltanto uno dei tre “bolognesi” della Svizzera. Già, quella Bologna che Dzemaili ben conosce e si appresta a giocare la Champions: “Non ho mai visto un Bologna così, speravo di vederlo quando c’ero io in campo – racconta sorridente – Thiago Motta ha avuto idee incredibili ed è stato bravo a trasmetterle ai giocatori. Se lo merita la piazza, i dirigenti e il presidente Saputo che ha investito tanto. La società ha conquistato ciò che meritava. Ferguson e Zirkzee fondamentali, non li conoscevo ma sono giocatori che faranno una bella carriera”.

“Conte? Dovrà convincere Kvara e non solo…”

Dal Bologna al Napoli. ‘Il Napoli può tornare subito a vincere con Conte?’. Blerim non esita a rispondere. Anzi. “Assolutamente” esclama l’ex centrocampista. “Conte è uno dei migliori. Dovrà capire l’ambiente. Ho letto di alcuni giocatori che sono scontenti e vorrebbero andare via. Lui dovrà, almeno provare, a far restare Di Lorenzo, Kvaratskhelia e Osimhen, tre calciatori importantissimi e fondamentali. Il Napoli sarà da temere il prossimo anno”. 

E se lo dice lui che con ben 109 partite giocate ha avuto modo di conoscere tutto della città, della tifoseria e la sua sconfinata passione. Anche perché… Chi se la scorda la tripletta al Torino nel 2013? “I granata sono stati importantissimi per me. Mi hanno aiutato dopo l’infortunio al crociato, al menisco e al collaterale. Sarò sempre grato al presidente Cairo“. Quindi le marcature. “Al primo gol mi sono scusato”. Ma chi si aspettava di realizzare una tripletta. “A maggior ragione per uno come me che non le ha mai segnate” afferma Dzemaili, ridendo di gusto.  

Inevitabile anche un pensiero per Sinisa Mihajlovic: “Arrivò a Bologna nel momento giusto. Ci trasmise tranquillità e la giusta voglia di vincere. Il 13 luglio del 2019 l’annuncio della malattia. “Ci siamo compattati, in quel momento abbiamo lottato anche per lui”. Uomo spogliatoio. Leader. Lottatore. Perché Dzemaili è così. Puro.

Davide Balestra

Nato nel 2000 a San Benedetto del Tronto. Di sangue metà pugliese e metà marchigiano ma con inflessione dialettale praticamente neutra. Figlio della Generazione Z, la stessa che ha partorito calciatori del calibro di Haaland, Vinícius Júnior o Tonali. Al tentativo di replicare le loro giocate sul campo di calcetto ho preferito il portatile o il microfono, quest’ultimo, da un po’ fedele compagno di viaggio. Poca retorica: le emozioni che trasmette un campo di calcio non sono quantificabili. E a me piace raccontarle, che sia attraverso una tastiera o una telecamera puntata in volto. Ansie, timori e paure fanno parte del percorso. Cerco di superarle con umiltà, virtù che, con il tempo, sto rendendo un mio mantra.

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