Julian Draxler non c’è, non si sente. E a Wolfsburg si sono stufati. Zero gol e zero assist in questa stagione, decisamente più attivo sui giornali – nelle ultime settimane ha ammesso di voler partire – che in campo, dove non sta esprimendo alcuna di quelle qualità che, per esempio, invece si sono intraviste quando ha vestito la maglia della nazionale. Poca voglia, pochissimi stimoli. Tradotto: fischi. Che sono arrivati, specialmente nel momento del suo ingresso in campo nella partita di sabato contro l’Hertha Berlino, poi tragicamente persa 2-3 in rimonta. I tifosi non ne possono più, il nuovo allenatore Ismäel lo lascia in panchina e ora rischia – come riferito da Kicker e BILD – anche una tribuna punitiva.
Sintomi che a tratti ha mostrato anche in passato nello Schalke, ma mai un mal di pancia era stato così reiterato nel tempo. Dal giorno del trasferimento da 36 milioni di euro si è visto raramente, nonostante la Bundesliga sia suo pane e volesse restare in patria per dare continuità alla sua crescita. Doveva essere il sostituto prediletto di quel geniaccio di De Bruyne, che ora Guardiola ha preso sotto la sua ala; ma Draxler è stato solo la controfigura di sé stesso per un anno e mezzo, e ora reclama a gran voce una cessione – senza oggettivamente alcun diritto di farlo. Incompreso, dicono, ma soprattutto indisciplinato. Snervante, a lunghi tratti. Oggi purtroppo solo uno dei tanti problemi di un Wolfsburg incredibilmente quartultimo in Germania. Il momento della verità solo a gennaio, quando il calciomercato potrebbe cambiare le cose.
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