L’allenatore dello Shakhtar Donetsk Roberto De Zerbi, intervistato ai microfoni di Sky Sport 24, ha parlato dei suoi ex calciatori del Sassuolo in nazionale, del CT Mancini e dei primi giorni in Ucraina.
Sarà un Europeo particolare per Roberto De Zerbi. Sono tanti, infatti, i calciatori del Sassuolo che saranno protagonisti con la maglia azzurra ad Euro2020. Fra questi c’è il giovane Giacomo Raspadori, con 6 reti e 3 assist autentica rivelazione della stagione, arrivato in azzurro proprio grazie alla fiducia di De Zerbi: “Raspadori è stato importante in prima squadra al Sassuolo, doveva solo acquisire consapevolezza. Il suo spazio lo ha conquistato con forza: è un giocatore fortissimo”.
Non solo Raspadori, sarà un’Italia a forti tinte neroverdi. Ci sono anche Berardi e Locatelli, così De Zerbi non nasconde l’emozione: “Sono emozionato per loro, è stato un percorso condiviso. Io e tutto il mio staff ci sentiamo partecipi di questo loro percorso”. Due ragazzi con grandi qualità che avevano bisogno di continuità e fiducia: “Berardi ha iniziato la carriera con i fuochi d’artificio, poi ha avuto un calo fisiologico. È introverso, un po’ diffidente ma dal cuore grande. Locatelli aveva bisogno solo di resettare un po’ quella che è stata la sua prima esperienza al Milan. Al Sassuolo aveva faticato all’inizio, poi la natura gli ha dato talmente tanto talento che bisognava solo non fare danni”.
Manca sempre meno alla partita di esordio della nazionale italiana contro la Turchia e De Zerbi promuove il lavoro del CT Mancini, raccontando un retroscena personale: “Da calciatore ero innamorato di due giocatori: Mancini e Totti. Roberto l’ho sempre stimato, prima come calciatore e poi come allenatore. Si vede che oggi l’Italia ha qualcosa in più rispetto al passato: le sue partite con gli Azzurri si guardano con gusto. Da buon numero 10 ha anteposto la qualità dei suoi su tutto. Ha dato coraggio”.
Il futuro di De Zerbi, infine, sarà lontano dall’Italia e dal calcio italiano. Lo Shakhtar Donetsk ha creduto in lui e da qualche settimana è partita ufficialmente la sua nuova avventura nel campionato ucraino: “Lo Shakhtar per me è una squadra top in Europa”. Ma l’allenatore lombardo avrà sempre un pensiero speciale per il “suo” Sassuolo: “È una squadra a cui mi sento legatissimo, la sento una mia creatura e sono geloso del futuro perché la sento mia”.
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