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Dall’idolo Conte al Borgaro Nobis, Lanzafame: “Allenare per me è un sogno”


Idee chiare, ambizioni alte e tanta, tantissima voglia di imporsi. Prodotto del settore giovanile della Juventus, da calciatore Davide Lanzafame è stato un esterno d’attacco rapido, tecnico, con una carriera di buon livello tra Italia ed estero. A 35 anni poi, la decisione più dura da prendere per un calciatore: il ritiro dal calcio giocato. Conclusa la carriera sul campo, per lui è iniziata quella dalla panchina. “Sono sempre stato affascinato dal ruolo dell’allenatore”- spiega Lanzafame a SerieD24. “Allenare per me è un sogno, è la cosa che più voglio in assoluto”.


 





La prima tappa della sua nuova carriera si chiama Pestszentimré, club della quarta serie ungherese. Dopo aver fatto ritorno in Italia poi, è arrivata la chiamata del Borgaro Nobis, società dell’Eccellenza piemontese. “Il mio obiettivo è arrivare in alto, voglio che sia un trampolino di lancio per la mia carriera. Mi piacerebbe trasmettere alla squadra tutti i valori che ho imparato durante il mio percorso”.


Conte, Guidolin e Marco Rossi: i modelli di riferimento in panchina per Lanzafame


Cresciuto alla Juventus, durante il percorso da calciatore Davide Lanzafame ha indossato tante maglie: Bari, Parma e Catania tra le altre in Italia, ma anche le esperienze in Ungheria con Ferencváros e Honvéd tra le più significative. Come spiega Lanzafame, sono “oltre trenta gli allenatori avuti in carriera, tutti con metodi di lavoro differenti”. Tra questi, a chi Davide Lanzafame vorrebbe strappare qualcosa? La risposta è istantanea: “Antonio Conte”.


 





Sì, perchè fu proprio l’ex Tottenham il primo a credere in lui ai tempi del Bari, nel 2009. “Mi lanciò da giovane, sono molto legato a Conte. Il suo stile mi ha sempre affascinato, è un modello. Ho appreso tanto da lui, è sicuramente uno dei miei riferimenti in questo nuovo ruolo”. Oltre Conte, c’è qualche altro allenatore a cui si ispira Lanzafame? Anche in questo caso, la risposta è decisa: “Marco Rossi e Francesco Guidolin” – sostiene l’ex Honvéd. “Rossi è un amico, una persona che mi ha dato tanto dal punto di vista umano e lavorativo nei miei anni in Ungheria. Guidolin invece, è sempre stato un maestro per me: mi ha lasciato parecchio. Ciò che ho appreso da loro, proverò a trasmetterlo ai miei calciatori“.



Lanzafame e l’idea di calcio: “Equilibrio ed entusiasmo alla base di tutto”



Antonio Conte, Marco Rossi e Francesco Guidolin sono dunque i riferimenti per Davide Lanzafame. Ma che tipo di allenatore è l’ex Parma? Qual è la tipologia di calcio che intende trasmettere alla sua squadra? Per me è importante avere equilibrio”spiega Lanzafame. “La mia squadra sarà passionale, ma dovrà anche essere molto dinamica, ben messa dal punto di vista atletico. Questo, è ormai un fattore fondamentale nel calcio moderno”.


 





“Nelle mie squadre – prosegue bisognerà avere entusiasmo ed energia, con l’aspetto motivazionale che va alla base di tutto. Queste, sono caratteristiche che ho avuto durante la mia carriera e che cercherò di trasmettere ai ragazzi”. Dal punto di vista delle pressioni, cosa cambia tra calciatore e allenatore? Sia nel bene che nel male i giudizi ci saranno sempre. Da calciatore, a me piacevano le pressioni: mi trasmettevano adrenalina e motivazione. La stessa cosa da allenatore, anche se hai una responsabilità maggiore”.


 





Poi, ancora sul nuovo ruolo: “Sono molto motivato, spero possa diventare il mio lavoro in futuro. Se sarò capace o meno lo dirà il campo. Passione e determinazione non mancheranno mai”.



Lanzafame e il Borgaro Nobis: “Non vediamo l’ora di iniziare, è un trampolino di lancio”



Come detto in precedenza, dopo gli inizi in Ungheria al Pestszentimré, la nuova avventura di Lanzafame si chiama Borgaro Nobis, club di Eccellenza. Siamo pieni di entusiasmo, non vediamo l’ora di iniziare. Nel suo staff, Davide Lanzafame potrà contare sul supporto del fratello: “Sarà uno dei miei collaboratori tecnici, mentre Luca Prezzavento sarà il mio secondo. Avremo anche un preparatore atletico e un riferimento per i portieri. Lo staff messo a disposizione dalla società è importante”.


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Marco Cavallaro

Nato ad Acireale (CT) nel 1996, studente in Scienze Politiche. Sognavo di diventare un calciatore, ma le qualità tecniche non hanno aiutato. A quel punto, il desiderio di entrare nel mondo del calcio è aumentato a dismisura. Innamorato del calciomercato e delle storie legate al pallone, ho deciso di raccontarlo

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