Nella lista delle possibili outsider di questo Mondiale c’è sicuramente la Danimarca. Tanti giocatori interessanti, esperti ma anche giovani. Il giusto mix per provare a sognare. A Euro 2020 avevano raggiunto le semifinali, fermandosi a un passo dall’appuntamento a Wembley contro l’Italia. Quell’europeo segnato dalla tanta paura per Eriksen. Quel tragico pomeriggio che mai sarà dimenticato. Ma la Danimarca ne è uscita da grande squadra. Adesso il Mondiale in Qatar. Parola d’ordine: stupire.
La grande crescita della nazionale danese passa anche (e soprattutto) dalle mani di Kasper Hjulmand. Allenatore giovane, carismatico e che ha sempre proposto un bel calcio. Prima nelle esperienze nei club (Lyngby, Nordsjaelland e Mainz), infine con la Danimarca. Qui ha trovato la realtà perfetta. Talentini da far crescere, uniti a un gruppo di senatori ben preciso. Kjaer, Eriksen, Schmeichel, Hojbjerg. Così ha creato una squadra da sogno, che gioca a calcio come poche altre nazionali. Hjulmand è il vero fuoriclasse della Danimarca.
Base di partenza: la difesa a tre. Poi si può variare. Dal 3-4-1-2 al 3-4-2-1, in base alle esigenze e all’avversario che si affronta. Occhio anche, però, al possibile 4-3-3, provato da Hjulmand nell’ultimo match di Nations League contro la Francia. Tra i pali il titolarissimo sarà Schmeichel. Nella linea difensiva i favoriti per un posto dall’inizio sono Andersen, Christensen e Kjaer. In mediana non si tocca Hojbjerg, affiancato probabilmente da Delaney. Sulle fasce Wass e Maehle, sulla trequarti tante alternative. Il pilastro sarà Eriksen, al suo fianco casting ancora aperto. C’è Skov Olsen, ma anche Damsgaard e Wind. Come unica punta il candidato numero uno è Dolberg.
Un calcio offensivo, propositivo, che nasconde sicuramente qualche rischio. “Vince chi fa più gol” come filosofia di Hjulmand. Tanti inserimenti degli esterni, dinamicità a centrocampo, fantasia sulla trequarti. E poi una fase difensiva organizzata. Senza rinunciare al pressing. Mescolate il tutto, ecco che viene fuori un calcio divertente e affascinante. Il capolavoro di Hjulmand.
Sarà il suo Mondiale. Probabilmente il più importante della sua carriera. Il più significativo, senza dubbio. Perché un anno e mezzo fa nessuno avrebbe mai immaginato di rivederlo su un campo da calcio. Lui ci è tornato, e anche ad alti livelli. Pilastro dello United di ten Hag, stella della Danimarca. Per Eriksen, forse, sarà già una vittoria esserci.
Tanto passerà dai suoi piedi. Sulla trequarti, alle spalle della punta. Agirà esattamente lì. Con l’obiettivo di rifinire e dare qualità nell’ultima fase dell’azione. Poi la leadership, il carisma e la carica di chi ha lottato ogni giorno per tornare con la sua nazionale. Eriksen si è ripreso tutto e sarà ancora la stella della sua Danimarca. Il calcio ringrazia.
Portieri: Oliver Christensen, Kasper Schmeichel
Difensori: Joachim Andersen, Andreas Christensen, Joakim Maehle, Simon Kjaer, Rasmus Kristensen, Victor Nelson, Jens Stryger Larsen
Centrocampisti: Thomas Delaney, Christian Eriksen, Pierre-Emile Hojbjerg, Mathias Jensen, Andreas Skov Olsen, Daniel Wass
Attaccanti: Martin Braithwaite, Andreas Cornelius, Mikkel Damsgaard, Kasper Dolberg, Jesper Lindstrom, Jonas Wind
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