Progettare per (ri)partire. Ripartire per cancellare la delusione di un passato ancora troppo vicino e costruirsi finali diversi. Vissuti e destini simili quelli di Spezia e Cremonese. La scorsa Serie A e la retrocessione da lasciare alle spalle. Un nuovo percorso che si è iniziato a tracciare e progettare. E proprio “lasciare” e “progettare” sono i due concetti che hanno fatto da coordinate all’estate dei due club. Due concetti che si toccano e intrecciano, in quanto uno è prerogativa necessaria dell’altro. Un mercato che si è mosso su queste due direttrici, con la consapevolezza che per poter rinnovare e rinnovarsi è fondamentale avere il coraggio di fare delle scelte.
Separarsi da alcuni di quei giocatori che sono stati simboli e stelle delle stagioni precedenti per acquistarne degli altri più funzionali e motivati. Lasciare e progettare, appunto. Un nuovo corso da aprire. Cambiamento e rivoluzione. Gli addii di Nzola e Dessers, gli arrivi di Moro e Vasquez. La voglia di riprendersi ciò che si è perso, nella speranza che quello alla Serie A sia stato solo un veloce arrivederci. Perché, in questo processo del cambiamento, ciò che resta ferma è l’ambizione. Leggi anche – Serie B 2023-2024, il calendario completo con tutte le giornate
Prima la conquista della Serie A, poi il ritorno in B dopo un solo anno. Una promozione ottenuta con una squadra composta da giovani, molti in prestito, e guidata da Pecchia. Poi l’arrivo di Alvini, esonerato nel corso della stagione successiva, e sostituito da Davide Ballardini. Un gran percorso in Coppa Italia, con l’arrivo in semifinale, accompagnato da un cammino non altrettanto positivo in campionato, finito con la retrocessione. Continuità in panchina, con la conferma di Ballardini, certezza per la categoria; novità, invece, in campo con cessioni importanti e innesti di peso che certificano le ambizioni del club. Uno su tutti, el Mudo Franco Vasquez. L’elegante qualità unita all’esperienza di chi ormai il nostro calcio lo conosce bene. Esperienza che si aggiunge a quella di un altro acquisto, Andrea Bertolacci, che torna in Italia dopo l’esperienza turca. L’altro importante colpo di mercato porta il nome di Michele Collocolo. Con lui Alessio Brambilla, Andreas Jugdal, Gonzalo Abrego e Nikola Sekulov. A lasciare Cremona un nome su tutti, Cyriel Dessers, ceduto ai Rangers. A salutare, inoltre, potrebbe essere anche Emanuele Valeri, che piace al Genoa. Una nuova Cremonese per una Serie B da vivere da protagonista. Leggi anche – Serie B al via: Bari, come riparti?
Ci sono date che segnano uno spartiacque. Date che pongono in essere un prima e dopo. Nel caso dello Spezia bisogna tornare indietro di pochi mesi. All’11 giugno 2023, per la precisione.
I liguri e l’Hellas Verona arrivano a pari merito. Si gioca lo spareggio, che dalla scorsa stagione ha sostituto la regola degli scontri diretti (che avrebbe salvato lo Spezia). 3-1 per i veneti e addio Serie A. Una delusione che costituisce in sé anche un’opportunità di riprogrammare e ripartire. A partire dalla panchina. Gioco propositivo e idee offensive, la scelta ricade su Massimiliano Alvini. Un progetto nel segno del cambiamento e in panchina e in campo. Un mercato che ha portato a una piccola rivoluzione della rosa. Cessioni importanti, per i nomi e soldi incassati: Nzola, che ritrova Italiano a Firenze, Gyasi e Agudelo. Partenze a cui potrebbe aggiungersi quella di Holm. Altrettanto importanti i nuovi arrivati. La qualità di Antonucci, che viene da due stagioni da protagonista con il Cittadella. I gol di Luca Moro, fresco vincitore della B con il Frosinone. La fame di Pio Esposito, che ritrova il fratello Salvatore. Il talento di Kouda, tra i giovani più interessanti della scorsa Serie C, acquistato battendo la concorrenza di molti club. E poi Bandinelli, Cassata e Muhl. Novità che si uniscono a chi in Liguria è rimasto: da Dragowski a Verde, passando per Zurkowski e Reca. La rivoluzione ambiziosa dello Spezia. Leggi anche – La nuova Serie B: il Palermo vuole alzare l’asticella
A cura di Nicolò Franceschin
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