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“Bfc or not Bfc?” l’amletico Skov Olsen quest’estate venne presentato dal Bologna citando Shakespeare. Perché il classe '99 danese fece soffrire molto i tifosi rossoblu in fase di trasferimento dal Nordsjaelland. La risposta definitiva arrivò solo il 29 luglio: spronato dalla mamma e dalla fidanzata, scelse Bologna. Su di lui fin da subito ci sono state grandi aspettative.
I primi allenamenti con la nuova squadra sono nel ritiro in Austria di agosto, dove sembra un po’ timido e spaesato. Nel mentre Orsolini tornava dall’esperienza con l’Under 21 di Di Biagio e nella testa di Mihajlovic (che ieri proprio con Orsolini si è arrabbiato) lui era il titolarissimo. “Skovino”, come viene chiamato affettuosamente sotto le due torri (a proposito, che atmosfera ieri!), fa dunque il suo esordio a Brescia, solo alla terza di campionato, fra mille difficoltà di adattamento. Lo spunto, è evidente fin da subito, c’è. Quel che manca è l’egocentrismo e la sana incoscienza tipica dei sudamericani.
Skov peró arriva dal calcio del nord dove prima – ha spiegato anche il responsabile scouting Marco Di Vaio – viene l’apprendimento. In questi mesi Olsen è cresciuto tantissimo, ha osservato e imparato, e nelle ultime partite è parso molto più a suo agio. Mancava solo il gol, quello che tanto trova facilmente in nazionale. Poco meno di due settimane fa con l’Under 23 della Danimarca aveva realizzato una tripletta contro l’Ucraina prima e un gol contro Malta poi, due prestazioni che avevano anche innervosito i tifosi bolognesi, increduli di questa doppia personalità: fenomeno in nazionale, oggetto misterioso in Serie A.
A Napoli Mihajlovic aveva chiesto ai suoi di dare il 200%, e guarda caso l’unico fuori partita nel primo tempo è Riccardo Orsolini, il suo diretto competitor per il posto da titolare. Sinisa non ci ha pensato due volte: al quinto pallone perso da Orso ha chiesto a De Leo di far scaldare Skov Olsen. Al 58’ segnerà il suo primo gol in rossoblu, quello che ha svoltato una partita e forse una stagione. “Dedico il gol alla squadra e al mister, che ci ha dato una carica impressionante” ha detto nel dopo partita. Bologna ha il suo nuovo idolo, Mihajlovic il nuovo asso da pescare nei momenti di difficoltà. Occhio a Skov Olsen, il timido danese dal talento fuori dal normale.
A cura di Alessio De Giuseppe
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