Il 29 maggio 2021, il Do Dragao di Oporto celebrava il trionfo di un club, di un allenatore, di una squadra. Oggi, a distanza di quasi un anno, quel club sta attraversando una crisi economica senza precedenti, l’allenatore è fortemente criticato e la squadra è in netta involuzione tecnica. Stiamo parlando del Chelsea, la squadra campione d’Europa e del mondo in carica, che al momento rischia persino di non qualificarsi alla prossima Champions League.
Il Chelsea è attualmente terzo in classifica in Premier, a più uno sull’Arsenal e a più cinque sul Tottenham. Un margine abbastanza rassicurante, se non fosse che i Blues stanno vivendo un momento nero. E proprio mentre la situazione societaria sembra prossima all’assestamento, in campo la squadra di Tuchel è in crisi di risultati.
La partita di sabato è stata la più classica delle sliding doors. Una vittoria a Stamford Bridge avrebbe di fatto blindato la qualificazione Champions. L’avversaria, il Wolverhampton, nella riedizione di quella che era stata la prima partita di Tuchel al Chelsea, nell’inverno del 2021. I Blues erano avanti 2-0 grazie alla doppietta di Lukaku: proprio lui, il più criticato, l’acquisto che avrebbe dovuto garantire il salto di qualità necessario per puntare alla Premier ma che ha deluso ogni aspettativa. Un segnale in vista della prossima stagione. E invece… Invece il Chelsea incappa nelle sue (in)solite difficoltà, quelle difensive, e in un quarto d’ora i Wolves trovano il pari coi gol di Trincao e Coady (al 97′).
Proprio contro il Wolverhampton un anno e mezzo fa, Tuchel era partito dalle fondamenta: blindare il reparto arretrato, con una difesa a tre che era sinonimo di protezione. Nei mesi a venire, il Chelsea avrebbe fondato sulla fase difensiva la sua ascesa europea e il ritorno nelle prime 4 d’Inghilterra. Quest’anno, la musica è cambiata: la media dei gol subiti è passata da 0,6 a 0,9, e sono aumentate le goleade, soprattutto a Stamford Bridge. Il Chelsea ha subito 3 gol contro il Real Madrid, 4 contro l’Arsenal, 4 contro il Brentford. Soprattutto, a preoccupare Tuchel sono i momenti di amnesia che portano in dote agli avversari un gol dopo l’altro. Il Brentford ha segnato 3 gol in 10 minuti, il Real 2 in 4 minuti.
Il problema sta sicuramente in una linea di difensori non più giovanissimi e velocissimi (Thiago Silva, Rudiger, Azpilicueta), o inesperti (Sarr). Ma anche in un centrocampo che non garantisce la copertura di un tempo (Jorginho e Kanté stanno facendo molto peggio dello scorso anno) e in un atteggiamento di squadra meno propenso al sacrificio e all’aiuto reciproco rispetto al recente passato. Ora il Chelsea dovrà chiudere al meglio la stagione: qualificandosi alla prossima Champions, vincendo la FA Cup (il prossimo weekend c’è la finale, contro il Liverpool), e completando il passaggio di proprietà più velocemente possibile, affinché il mercato estivo possa compiersi al massimo delle possibilità. A Stamford Bridge contro il Wolverhampton in tribuna c’era anche Boehly, il futuro proprietario: sta (anche) a lui far sì che lo spettacolo migliori sotto i suoi occhi.
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