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Malore per un tifoso al ‘Manuzzi’: Cesena-Juve Stabia interrotta, ma sta bene

Orogel Stadium di Cesena

Cesena-Juve Stabia interrotta al 31esimo del primo tempo per il malore di un tifoso

Attimi di tensione all‘Orogel Stadium di Cesena dove è in corso il match del campionato di Serie B tra Cesena e Juve Stabia. Il direttore di gara, il sig. Matteo Marcenaro è stato costretto ad interrompere il match per consentire i soccorsi ad un tifoso.

Sul momentaneo risultato di 0-1 per la squadra ospite, con il Cesena in avanti alla ricerca del pareggio la gara viene fermata a seguito di ripetuti cenni e urla da parte del pubblico seduto nel settore centrale dei distinti inferiori dello stadio Manuzzi.

Anche i giocatori, in particolare l’esterno destro dei romagnoli Emanuele Adamo e il centrale Andrea Ciofi provano in tutti i modi ad attirare l’attenzione dell’arbitro che di spalle e concentrato sullo sviluppo dell’azione di attacco della squadra di Mignani ancora non s’era accorto di nulla.

Dopo ripetuti tentativi l’arbitro ferma il gioco. Prende coscienza di quanto sta accadendo e invoca il repentino intervento dei sanitari del 118 per porgere i necessari soccorsi al tifoso in difficoltà. I primi a raggiungere la zona in cui sedeva il sostenitore del Cesena sono i medici sociali del club di casa. Visibilmente sofferente il tifoso è stato sdraiato sulla barella e caricato in ambulanza.

Un tifoso si sente male, chiamati i soccorsi: il racconto

All’Orogel Stadium si sta giocando la 31esima giornata del campionato di Serie B. Ad affrontarsi sono i padroni di casa del Cesena guidati da Michele Mignani e la Juve Stabia di Guido Pagliuca. In un clima di festa che vede la tifoseria di casa celebrare il ricordo della promozione nella seconda serie del calcio nostrano, avvenuta il 30 marzo di un anno fa esatto nel match di Serie C con il Pescara la gara viene sospesa per diversi minuti. Sul risultato di momentaneo vantaggio della squadra ospite, andata a segno grazie a un autogol del difensore centrate dei romagnoli Massimiliano Mangraviti sugli sviluppi di un  traversone di Piscopo, la tifoseria seduta nei distinti inferiori centrali dello stadio inizia a saltare. Si sbraccia. Urla. cerca di attirare l’attenzione di arbitro e giocatori in campo.

Un tifoso si sta sentendo male. Attorno a lui si forma una folta massa di persone intente a prestargli soccorso e ad accertarsi della sua condizione. Fino a quando sono i calciatori del Cesena Adamo e Ciofi a richiamare il direttore di gara e a calciare il pallone lontano, fuori dalle linee laterali del campo per fermare il match. L’arbitro capisce e invoca l’immediato aiuto di medici e infermieri del 118 presenti a bordo campo. Insieme a loro raggiungono lo spicchio di spalti interessato anche i sanitari delle due squadre. Il tifoso viene soccorso, caricato in barella portato verso l’ambulanza. A quel punto l’arbitro Marcenaro di Genova fa riprendere il gioco.

Trasportato in ospedale e poi dimesso: il tifoso del Cesena sta bene

Buone notizie. Lo spettatore colpito da malore nella prima frazione di gioco del match fra Cesena e Juve Stabia e prontamente soccorso è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Bufalini. Lì è stato visitato dai medici del pronto soccorso e dal cardiologo di turno che ha diagnosticato un episodio di sincope cardiaca.

Il tifoso bianconero è un soggetto cardiopatico da circa trent’anni. Avrebbe avvertito la mancanza di fiato, difficoltà a respirare e sarebbe svenuto per più di qualche minuto. Una volta giunto al Pronto Soccorso del nosocomio della città romagnola, i sanitari hanno effettuato tutti gli accertamenti del caso e l’avrebbero dimesso nelle prime ore della serata.

Alvise Gualtieri

Nasco all’ombra delle Torri in un giorno che ricordo solo io e nell'anno del rigore di Pasadena. Baggio? Il calcio. Cresco nella “Terra Solatia” con la Laguna come sfondo. Mi svincolo tra codici giuridici e penna. Tra atti e storie so sempre cosa scegliere. La scrittura, forse, un dono del destino scoperto prima dagli altri grazie a un gol di tacco di Del Piero. Djokovic e VR46 le ragioni di una passione. B.B. King e David Gilmour: galeotta fu quella chitarra. Kurt Cobain il mito. La montagna nel cuore. Camminando, pensando e scrivendo. Ma non mi sento “Dante”. Basso profilo, costanza e affari miei. Filosofia vincente? Lo dirà il futuro.

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