Protagonista in Inghilterra alla guida del Brighton, Roberto De Zerbi sta vivendo una stagione importante. Al settimo posto in Premier League, la squadra dell’ex Sassuolo è anche in semifinale di FA Cup e sogna un piazzamento europeo.
Intervistato dalla “Gazzetta dello Sport”, De Zerbi ha analizzato il suo momento personale e le ambizioni del Brighton, oltre che ripercorrere il periodo in Ucraina alla guida dello Shakhtar, prima di dover lasciare a causa della guerra. Proprio su quest’ultimo tema, De Zerbi parla di “stupore e smarrimento, senza capire quale sia la verità”. A livello calcistico invece, De Zerbi parla di “lavoro lasciato a metà” in Ucraina.
Intervistato dalla “Gazzetta dello Sport”, Roberto De Zerbi racconta il suo addio allo Shakhtar e il successivo arrivo al Brighton. “Dopo lo Shakhtar volevo stare fermo fino a quando non sentivo l’esigenza di ripartire. Ho prima di tutto aspettato che il calcio in Ucraina ripartisse. In realtà lo ha fatto, ma quello non è ripartire veramente, è una sorta di tirare avanti. Quando sono tornato in Italia ho avuto subito proposte, anche belle. Le ho rifiutate perché non me la sentivo. Quando sono ricominciati i campionati però, ho sentito la carica che cresceva”.
Dunque, per De Zerbi arriva la chiamata del Brigthon, in Inghilterra. “Io penso che se uno si comporta bene nella vita, fortuna e bene gli ritornano. Ho accettato per due motivi. Il primo è perché mi ero studiato la squadra e mi piaceva. Il secondo è che il primo meeting a Londra con presidente, d.g. e d.s. durò cinque ore, mi ha fatto capire molto”. Poi, spiega ancora De Zerbi: “Questo Brighton è la squadra che più di tutte mi somiglia, quella in cui mi riconosco di più caratterialmente, quella con cui ho avuto più rapporto umano e sintonia. Mi è concessa la libertà di lavorare come desidero e necessito, è una società snella”.
Successivamente, Roberto De Zerbi svela i segreti dietro una stagione così importante da parte del Brighton, che sogna un piazzamento europeo ed è in corsa per la FA Cup.
“Questo club può contare su un’organizzazione societaria davvero importante. Il segreto però, è nello zoccolo duro dello spogliatoio. Gente come Dunk, per me è uno dei 5 centrali migliori d’Europa, Gross, Veltman, Welbeck, Webster, Lallana, March, Steele. Il Brighton non deve stare attento a quando andrò via io, ma a quando questo gruppo di giocatori smetterà o andrà via”.
Sugli obiettivi stagionali, De Zerbi non ha dubbi: “Arrivare in Europa, quale lo vedremo. Non penso alla semifinale di FA Cup, ma alle partite che ci sono prima in Premier che per me sono determinanti. Arriviamo preparati e assatanati” – conclude l’allenatore italiano.
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