È il minuto 79 di Frosinone-Perugia e il “Benito Stirpe” accompagna con un boato l’ingresso in campo di Gennaro Borrelli. Solamente 61 minuti giocati in questo inizio di campionato, ma tanto gli è bastato per entrare nel cuore dei tifosi giallazzurri: “Percepisco questo affetto e lo apprezzo davvero di cuore, sono strafelice – racconta l’attaccante a gianlucadimarzio.com. Spero di ripagarlo ogni volta che entro in campo”.
Arma letale di Fabio Grosso a gara in corso, quando c’è da far gol Borrelli risponde presente: è stato così a Venezia con la rete del 3-1 che ha chiuso la partita. Ma soprattutto la settimana dopo contro il Bari, un colpo di testa al 92’ che ha permesso al Frosinone di conquistare i tre punti: “È stata una delle emozioni più belle della mia vita, mi vengono ancora i brividi se ci ripenso. A volte riguardo un video che mi hanno fatto e mi emoziono. Siamo proiettati verso il futuro, ma ogni tanto fa piacere ricordare il passato”.
Futuro, appunto. Quello che vede la squadra di Fabio Grosso in testa alla classifica almeno per altre due settimane grazie ai 5 punti di vantaggio su Reggina e Genoa. Ma nel successo di questo Frosinone non c’è nessun segreto particolare, solamente duro lavoro: “Il mister e il suo staff ci trasmettono tanta serenità, lavoriamo ogni giorno curando davvero ogni dettaglio perché è quello che fa la differenza. Tutti hanno una gran voglia di fare, sia i giovani che i più grandi. Per ora i risultati ci stanno premiando e speriamo di continuare su questa strada”. L’obiettivo, però, resta una salvezza tranquilla come dichiarato dalla società: “Teniamo i piedi per terra e andiamo avanti con la massima serenità e la massima umiltà, poi l’appetito vien mangiando”.
Un gruppo capitanato da Lucioni, il più vecchio della compagnia: “Fabio è un leader, un capitano vero. Te lo trasmette tutti i giorni ed è lui il primo a dare l’esempio”. Parecchia concorrenza anche in attacco, ma con Moro e Mulattieri nessun problema: “Siamo molto amici, stiamo spesso insieme anche extra campo. L’importante è il bene della squadra, per il resto mi trovo bene con tutti”.
E fuori dal campo? Niente videogiochi, meglio serie TV, libri e… studio dei giocatori: “Sono un ragazzo abbastanza tranquillo e un po’ atipico perché non gioco alla Playstation, non sono proprio portato – ci spiega ridendo. Mi piace stare con gli amici, guardare le serie TV quando sono a casa, leggere qualche libro. Ora ne sto leggendo uno su Kobe Bryant, ho letto anche l’ultimo di Ibrahimovic. Spesso la sera mi metto a vedere i video dei calciatori su Wyscout o YouTube: giocatori come Toni, Ibra, Kane o Haaland, un attaccante che apprezzo molto”.
Uno studio che si rivela molto utile anche in campo: “Credo che questa cosa mi aiuti a crescere. Osservare più e più volte un movimento e soprattutto immaginarlo, ti aiuta ad assimilarlo e poi ti viene naturale farlo in partita. L’immaginazione te la porti in campo, me lo disse un collaboratore tecnico ai tempi della Primavera del Pescara ed è una cosa che mi succede davvero”. E chissà se Gennaro aveva immaginato di trovarsi lì su con il suo Frosinone a questo punto del campionato. Anche lo avesse fatto, siamo sicuri che non ce lo avrebbe detto: “Sono scaramantico, le scaramanzie non si dicono. Poi, se succede qualcosa di bello, te lo dico…“.
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