Sette punti su nove, imbattuti nelle prime tre giornate per la seconda volta negli ultimi tre anni (mai successo nei precedenti dodici anni), secondo posto in classifica al pari di Udinese e Inter, dietro solo a Roma, Milan e Napoli.
L’inizio di stagione del Bologna è da incorniciare, confermato dalla vittoria per 1-0 contro il Verona nel posticipo della terza giornata di campionato. Da squadra che punta a ottenere qualcosa di più dei piazzamenti a metà classifica degli ultimi anni. Sinisa Mihajlovic lo sa bene, così come è consapevole che la stagione è appena iniziata. “Siamo alla terza giornata di campionato – dice l’allenatore rossoblù ai microfoni di Sky Sport – è ancora presto per parlare. Ma se giochiamo come sappiamo e manteniamo questo spirito possiamo fare grandi cose“.
L’avvio in campionato del Bologna non è frutto della casualità, ma proviene da un miglioramento evidente della fase difensiva, malgrado i 5 gol subiti in Coppa Italia contro la Ternana. I rossoblù hanno infatti mantenuto la porta inviolata per due partite di fila, cosa che non accadeva da aprile 2019. “Rispetto all’anno scorso – racconta Mihajlovic – abbiamo cambiato modo di difendere nella nostra metà campo, andiamo a zona e siamo più compatti. Se noi vogliamo raggiungere il nostro obiettivo, che è stare nella metà sinistra di classifica e avvicinarci alle prime sette, dobbiamo migliorare la fase difensiva. Dobbiamo avere una specie di disperazione nel non subire gol, perché prima o poi noi una rete la segniamo“.
Fondamentale nella produzione offensiva del Bologna è il nuovo acquisto, Marko Arnautovic. L’austriaco ha segnato all’esordio con la Salernitana e, nella vittoria contro il Verona, ha distribuito l’assist per il goal decisivo di Svanberg. “Dobbiamo giocare molto su Arnautovic – dice Mihajlovic -, bisogna dargli la palla addosso, perché lui la protegge e fa salire la squadra, ma poi è bravo anche ad attaccare la profondità“.
Nonostante la partenza sprint, i rossoblù non intendono certo smettere di stupire. E secondo Mihajlovic ci sono ancora tanti giocatori dal potenziale inespresso, che possono accrescere il valore della squadra: “Svanberg, Skov Olsen, Hickey, Dominguez, Barrow: sono tutti i giovani che da un po’ di tempo sono al Bologna, ma da cui mi aspetto un salto di qualità. Hanno grandi margini di miglioramento, devono credere in loro stessi. Io più di farli giocare non posso fare, perciò loro devono sfruttare le occasioni. Il percorso di Tomiyasu deve essere d’esempio per tutti, perché in due anni è passato da qui a una squadra top. Se tutti fanno quel salto di qualità diventiamo una squadra che può raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti“.
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