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Argentina, il River batte il Racing e consegna il titolo al Boca

La Bombonera che esulta per un rigore parato da Franco Armani e per il gol segnato dal River. Nell’ultima giornata del campionato argentino è accaduto l’impensabile. 

 

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Un finale epico, quanto imprevedibile. Il Boca ritrova la sua mistica e vince la Liga Profesional, dopo 90 minuti carichi di sofferenza e di tensione, soprattutto nel finale. 2-2 contro l’Independiente, mentre al Cilindro di Avellaneda si è consumato il dramma del Racing contro il River Plate, che non aveva più niente da chiedere al campionato, nell’ultima partita di Gallardo sulla panchina del Millonarios. Un vero e proprio crollo quello della squadra del Pintita Gago, probabilmente la più realltà più bella d’Argentina per il gioco espresso, che al 90’ aveva avuto l’opportunità di andare in testa al campionato con il rigore parato da Armani a Galvan, per poi soccombere al 94′ con il gol dell’1-2 del River firmato dall’ex Livorno, Miguel Borja. 

 

 

La rete del colombiano ha fatto partire la festa Azul y Oro, la Doce che ha omaggiato Riquelme al triplice fischio con una bandiera gigantesca dell’attuale manager degli xeneizes, al suo quinto titolo conquistato da dirigente. Questo l’omaggio dei tifosi, mentre in campo ci aveva pensato Sebastian Villa ad omaggiarlo con una punizione sotto l’incrocio che ha ricordato quelle che calciava El Mudo. Una rosa costruita per vincere da Roman, ma allenata da Ibarra. Dopo essere stato promosso dalla panchina della Reserva a quella della Prima Squadra al posto di Battaglia, l’ex terzino ha rianimato una squadra ferita dall’eliminazione in Copa Libertadores e ha guidato gli xeneizes alla conquista della 73esima stella.

 

 

Un trionfo che porta la firma soprattutto di Langoni e Rossi. Il classe 2002 è stata l’apparizione del semestre, con 6 gol decisivi nelle ultime giornate ha saputo sostituire al meglio l’infortunato Zeballos, forse  il talento più cristallino uscito dalla Casa Amarilla negli ultimi tempi. Per quanto riguarda il portiere, si è dimostrato decisivo in più occasioni superando anche momenti di difficoltà vissuti nel primo semestre e senza soffrire l’arrivo del Chiquito Romero. Tra i protagonisti c’è anche Benedetto, che ha saputo rialzarsi segnando il gol della vittoria nel Superclasico, la partita che ha segnato la svolta nel cammino del Boca. Mentre in mezzo al campo è stata chiave la regia a Varela, centrocampista classe 2001 che aveva perso minutaggio con Battaglia. 

 

 

Ma la stagione degli xeneizes non finisce qui. Giovedì è in programma la semifinale di Copa Argentina contro il Patronato, appena retrocesso in Primera Nacional. È la possibilità per conquistare un altro trofeo, che sarebbe il terzo consecutivo dopo la Copa de la Liga Profesional e questo campionato di 28 giornate. Ora però è il momento di festeggiare insieme al proprio popolo per le strade di Buenos Aires e sotto l’obelisco, perché come recita il gigantesco striscione posizionato sul prato della Bombonera durante la cerimonia di premiazione: “Boca es grande por su gente”.

 

 

Mattia Zupo

Giornalista pubblicista e studente in Scienze Umanistiche per la Comunicazione. Fiorentino nato a Fiesole nel 1996. Notti magiche, quelle passate a vedere il calcio sudamericano, dove il talento e la garra prevalgono sulla tattica. Uno sguardo al futuro e uno al passato alla ricerca di storie legate al fútbol.

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