Alla vigilia dell’attesissima sfida tra Juventus e Fiorentina, Cristiano Biraghi, il capitano dei viola, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Repubblica dove ha toccato svariati temi: l’attesa per la partita di domani, la situazione Vlahovic e Davide Astori.
Quella contro i bianconeri è una rivalità che esiste da sempre: “Sappiamo l’importanza di questa gara per Firenze. Da quando ci sono io è la prima volta che ci troviamo davanti a loro e non sarebbe male rimanerci. Sarà difficile ma anche l’anno scorso lo sembrava: poi però abbiamo vinto 3-0“.
In questa stagione, invece, tante cose sono cambiate. Soprattutto grazie all’arrivo di Vincenzo Italiano in panchina: “In poco tempo ha già dato una idea di gioco ben precisa, si vede la sua mano. Caratterialmente è un martello. È molto esigente, alza sempre l’asticella. Sotto questo aspetto è molto simile a Conte“.
Chi invece assomiglia tanto ai big d’Europa è Dusan Vlahovic: “Può fare la differenza in qualsiasi squadra. Ha le qualità per diventare uno tra i primi attaccanti al mondo se tiene questa continuità di prestazioni. Insieme a Haaland e Lewandowski è nel club dei più prolifici nel 2021. Il rigore contro il Cagliari? Sono il secondo battitore, me la sentivo e in assoluta sintonia me l’ha lasciato“.
Un feeling che Biraghi ha trovato con la tifoseria dopo un inizio difficile: “Forse mi hanno capito di più, forse è anche merito di questa fascia. Quando alzo la fascia a fine partita è un modo per ricordare Davide Astori ai compagni che quel giorno non c’erano e non lo conoscevano di persona. Finché sarò qui, lo onorerò sempre dentro e fuori dal campo. Se sono arrivato a questi livelli, se indosso la fascia con questo carattere, è anche grazie a lui: è un piensiero fisso in campi e negli spogliatoi“.
LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA SULL’EDIZIONE ODIERNA DE LA REPUBBLICA
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