Interviste e Storie

Benfica-Sporting è anche Di Maria contro Trincão: il titolo passa dai piedi dei fantasisti

Trincao, Sporting (Imago)

Non solo Pavlidis e Gyokeres: il derby di Lisbona che può assegnare il titolo in Portogallo è anche il confronto tra i due fantasisti

“La Partita del Secolo”. Così stanno definendo in Portogallo l’attesissimo derby di Lisbona tra Benfica e Sporting che andrà in scena questa sera allo stadio Da Luz alle 19. La penultima gara della Primeira Liga vedrà infatti opporsi As Águias (Le aquile) e i Leões (I leoni), entrambe prime in classifica a quota 78 punti. Insomma, stiamo parlando di un derby dall’importanza epocale.

Tra i giocatori più attesi ci sono di sicuro i migliori marcatori delle due squadre – e del campionato -, Pavlidis e Gyokeres, ma i riflettori in Portogallo sono puntati anche sui due fantasisti di Benfica e Sporting: Di Maria e Trincão.

In una stagione segnata da vari infortuni, Di María, a 37 anni, è riuscito comunque a diventare il terzo miglior marcatore del Benfica in campionato, dietro solo a Pavlidis (18) e Akturkoglu (10). Trincão, oltre a essere il miglior assitman della competizione con 15 passaggi decisivi, è l’insostiuibile dello Sporting: 32 partite giocate su 32 sotto la guida di tutti e tre gli allenatori avuti in stagione: Amorim, Pereira e Borges.

Cosa ci dicono quindi questi numeri a poche ore dalla “Partita del Secolo”?

Di Maria vs Trincão: il rendimento stagionale a confronto

In campionato, l’ala del Benfica ha giocato finora 652 minuti in meno rispetto allo scorso anno. E il motivo è da attribuire soprattutto ai vari problemi fisici. Ma nonostante il minutaggio ridotto, Di Maria ha comunque messo a segno 8 gol (5 su rigore) e 4 assist. Con 1201 minuti giocati in più, Francisco Trincão ha segnato lo stesso numero di gol dell’argentino (senza rigori), ma ha messo a referto un maggior numero di assist.

Benfica e Sporting sono anche i migliori attacchi della Primeira Liga, con rispettivamente 85 e 82 reti segnate. La somma dei gol e assist di Trincão, 22, lo rende artefice di più del 25% delle reti segnati dai biancoverdi. Soltanto Gyokeres, con 38 gol e 7 assist, è stato coinvolto in più della metà dei gol dello Sporting. Dal canto suo, Di Maria ha preso parte al 22,2% dei gol totali del Benfica. Numeri che dimostrano l’importanza del Campione del Mondo quando gioca, anche se, senza l’argentino in campo, il Benfica ha vinto sempre.

Benfica, Angel Di Maria

L’ultimo tango del Fideo, ma Trincão vuole rovinarglielo

I due mancini che giocano sulla fascia destra dell’attacco di Benfica e Sporting, hanno compiti diversi, ma con un’importanza innegabile negli schemi tattici delle rispettive squadre. Di Maria gioca solitamente più vicino alla linea rispetto a Trincão, che contribuisce maggiormente alla prima fase di pressione dello Sporting. L’argentino, sfrutta più del suo avversario l’arma del passaggio lungo per cambiare il gioco creando dei ribaltoni improvvisi, ma, come il portoghese, gioca bene negli spazi stretti dell’ultimo terzo di campo.

L’impatto che Di Maria e Trincão hanno sulle rispettive squadre è comprovato, infatti entrambi sono attesi come titolari. L’argentino, tra l’altro, non ha mai segnato contro lo Sporting e il portoghese ha realizzato solo un gol contro il Benfica nel pareggio per 2-2 del Da Luz nella stagione 2022/23. L’importanza di Trincão non è mai stata così grande ed è quindi da considerarsi uno degli assoluti protagonisti del match. A sua volta, la qualità di Di Maria fa sì che possa sempre essere un fattore determinante nonostante l’età avanzata. E poi, questo dovrebbe essere il suo ultimo derby. Il contratto dell’argentino scade infatti il prossimo giugno e dal Portogallo non arrivano notizie riguardanti un imminente rinnovo. Lui stesso ha in qualche modo “confermato” l’addio rispondendo al commento di un tifoso su Instagram. Alla richiesta di lasciare il club con una prestazione da vero Fideo, Di Maria ha replicato con due emoji: una faccina che piange e un cuore rosso, come il colore del Benfica. Ed è proprio quello che i tifosi delle Aquile si augurano metta in campo nella “Partita del Secolo”.

Giacomo Camelia

Nato a Carate Brianza nel 2000, laureato in Scienze umanistiche per la comunicazione presso l’Università degli Studi di Milano. Ho giocato a calcio per 11 anni, ora provo a raccontarlo. Amo il cinema e la musica, ma la mia passione più grande resta quella per il pallone: pensate che ho iniziato a strimpellare la chitarra perché volevo suonare l’inno della Champions League. A voi trarne le conclusioni…

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