Giochi del destino. Storie di ex. Un cerchio che si chiuderà domenica sera al Ciro Vigorito. Di fronte Benevento e Palermo in piena lotta per la promozione diretta. In casa giallorossa il morale è di nuovo alto dopo il doppio successo consecutivo contro Carpi e Perugia. Ormai un lontano ricordo le precedenti tre sconfitte di fila che avevano minato certezze e sogni della squadra di Cristian Bucchi. Tre punti in più li ha il Palermo di Roberto Stellone, reduce dal successo casalingo contro il Verona e protagonista di questo campionato nonostante le vicissitudini societarie.
Una partita dal sapore amarcord per il Benevento tra malinconia e ricordi. Tra le fila dei rosanero, infatti, due indimenticabili e intimenticati nella città delle streghe: George Puscas e Alberto Brignoli. L’attaccante rumeno era arrivato in Campania su esplicita richiesta di Marco Baroni con tante responsabilità e aspettative. Per lui un campionato con più bassi che alti e tanti infortuni che non gli permisero di avere la giusta continuità. Basti pensare che delle prime 40 partite Puscas ne aveva giocate 15 mettendo a segno due reti. Il terzo gol della stagione, però, lo segnò contro il Frosinone alla 41esima giornata nel successo del Benevento che di fatto diede forma e vita ai playoff della stagione 2016-2017 di Serie B.
La serie A nel destino? Probabile. Una rete “annunciata” come ci ha raccontato l’allora allenatore giallorosso Marco Baroni: “Dissi a George che avrebbe segnato e che sarebbe stato fondamentale durante gli spareggi”. Detto, fatto. “Puski”, come era chiamato dai compagni di squadra, diventa l’assoluto protagonista dei playoff: una rete contro lo Spezia nel primo turno, una contro il Perugia al Curi in semifinale, fino all’apoteosi. 8 giugno 2017, il giorno più importante della storia del Benevento Calcio. Il Ciro Vigorito come le Forche Caudine. Il gol di Puscas sancisce la promozione in Serie A dei giallorossi.
Eppure, chi lo conosce racconta: “Era convinto di segnare quella sera”. Un’immagine su tutte? Da bambino con la sorella, rubava le bombolette spray per usarle come microfono per fare finte interviste. Una scena poi riprodotta con il suo partner d’attacco e amico Fabio Ceravolo, la sera della promozione in A. Lui che quando lo scorso gennaio salutò la città delle streghe fu salutato con uno striscione dai tifosi giallorossi: “Grazie Predator, resterai per sempre nella storia del Benevento”.
Altro giro, altra storia. Dall’attacco alla porta. Questa volta l’anno è quello della serie A, il protagonista: Alberto Brignoli. “Il colibrì”, come veniva chiamato a Benevento, era arrivato nella città delle streghe con aspettative e prospettive totalmente diverse dal suo attuale compagno di squadra. Partito, infatti, come secondo alle spalle di Vid Belec, l’attuale portiere del Palermo si prese il posto da titolare con l’approdo sulla panchina giallorossa di Roberto De Zerbi. Anche il suo nome ha scritto una pagina importante di storia. Un salvataggio? Un rigore parato? Macché. 15a giornata di Serie A. Benevento ultimo a 0 punti in classifica. Al Ciro Vigorito arriva il nuovo Milan di Gennaro Gattuso. Risultato sul 2-1 per i rossoneri. Minuto ‘94, punizione di Cataldi, testa di Brignoli e 2-2. Sceneggiatura di Christopher Nolan per caso? Nulla di tutto questo. Solo la realtà.
Il colpo di testa in tuffo di Brignoli, scatena la gioia del Ciro Vigorito. Alcuni esultavano, molti piangevano. Una rete che ha regalato il primo punto in Serie A al Benevento, ma che per i tifosi giallorossi e il presidente Oreste Vigorito resterà indimenticabile. Lo ha ammesso anche Brignoli quando quest'estate salutò la Campania: “Una stagione che non dimenticherò mai. Grazie Benevento avresti meritato di più”.
E se vi chiedessimo chi segnò la rete del momentaneo 1-1 in quel Benevento-Milan? Rispondere Puscas sarebbe scontato, ma fu proprio l’attaccante rumeno. Scherzi del destino. Storie di ex, che domenica si incroceranno da avversari per la prima volta. Piccoli fotogrammi indelebili per la società di Oreste Vigorito, figli del passato. In una sfida che forse potrebbe estromettere una delle due squadre dalla corsa alla Serie A.
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